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Toro, priorità al direttore sportivo

cairo
Occhi Sgranata / La rosa ha bisogno di pochi innesti, ma a maggior ragione occorre una figura che possa lavorare in tempo utile da poter prendere il meglio del meglio che il mercato può presentare
Vincenzo Chiarizia

La pagliacciata europea ai danni della Roma e del Toro è andata in scena. Mettiamoci una pietra sopra. Purtroppo le regole non sono uguali per tutte e questa è una banalità con la quale tutti noi nel nostro quotidiano siamo abituati a confrontarci. Il Toro non andrà in Europa League e se dovesse avvenire un ripescaggio tanto meglio, ne saremmo ben lieti, intanto pensiamo alla nostra prossima stagione e, nell’immediato, al nostro calciomercato.

A proposito di mercato, sembra essere iniziata la solita tiritera di nomi che puntualmente vengono accostati al Toro e che altrettanto puntualmente si accasano altrove. Krunic, salvo imprevisti dell’ultim’ora, sarà un giocatore del Milan e ora anche Mario Rui, precedentemente accostato ai granata, sembra vicino al club meneghino. Per quanto riguarda il centrocampista bosniaco, alla notizia che fosse praticamente fatta con il Milan, ho provato una certa irritazione. Ho pensato che per l’ennesima volta il Toro ha cincischiato troppo sul prezzo e se l’è lasciato scappare. A mente fredda però ho riflettuto e sono arrivato alla conclusione che forse non al Toro non è andata poi così male. Ammesso che Krunic fosse realmente un giocatore voluto dal Toro, se le cifre sono quelle, siamo sicuri che un centrocampista classe ’93, quindi a 26 anni (nel pieno della maturità), dopo una sola stagione nella massima serie con cinque reti in 33 gare, in una squadra che alla fine, pur immeritatamente, è retrocessa, possa realmente valere 8 milioni? A mio modo di vedere la cifra è a tutti gli effetti un po’ alta. Probabilmente Krunic, pur essendo un giocatore potenzialmente utile alla causa, non credo possa consentire alla mediana del Toro di fare il salto di qualità. Non voglio fare la parte della volpe che non arriva all’uva e poi magari nel prossimo campionato il centrocampista farà una stagione stupenda, ma alla fine penso che la perdita di Krunic non sia poi una cosa così grave.

Sono piuttosto scettico sulla necessità di prendere un difensore, sicuramente promettente, come Bogdan per cedere Bonifazi, entrambi nati nel 1996. Il difensore azzurrino sarà impegnato nell’Europeo Under 21, dove si spera possa fare bella figura e accrescere la valutazione del suo cartellino, ed è un giocatore che rientra alla base dopo la sua prima esperienza in Serie A nella Spal. Che senso ha un’operazione del genere? Inoltre è un giocatore del vivaio e anche in ottica lista della rosa, potrebbe essere utile mantenerlo in organico. Auspico vivamente che con l’addio a Moretti, la nostra batteria di difensori resti immutata con Izzo, Nkoulou, Djidji, Lyanco, Bonifazi e Bremer.

Ciò che invece mi preoccupa maggiormente rispetto alle prime voci di mercato, è il temporeggiare nel definire chi sarà il nuovo direttore sportivo. Ci sono indiscrezioni che vorrebbero da sempre il presidente Cairo come deus ex machina delle sessioni di mercato, sia estive che invernali. Non voglio davvero crederci, altrimenti a cosa servirebbe un direttore sportivo? Anche per questo penso che alla fine Krunic non sia stato cercato più di tanto dal Toro, perché manca l’uomo mercato ufficiale nel gestire le trattative. Ma proprio per questo occorre che l’ufficialità di Bava – perché salvo imprevisti il nuovo ds sarà lui – sia data al più presto, così come il sostituto di Bava nella figura di responsabile del settore giovanile. Insomma la mancata definizione di queste due figure in seno alla società mi fa temere che la società stia perdendo del tempo che potrebbe essere utile per imbastire nuove trattative. Certo, la rosa ha bisogno di pochi innesti, ma a maggior ragione occorre una figura che possa lavorare in tempo utile da poter prendere il meglio del meglio che il mercato può presentare.

A conclusione del ragionamento ed essendo ancora soltanto al 14 giugno, si può dire che i tifosi possono stare tranquilli per quanto riguarda la costruzione della rosa viste le poche operazioni in entrata necessarie per rinforzare la squadra. Tuttavia la società necessita di accelerare l’ufficializzazione del nuovo direttore sportivo per poter imbastire le migliori strategie. Senza questa figura si rischierebbe di precludersi diverse strade, soprattutto quelle estere. Perché se è vero che il massimo dirigente granata è abile a condurre le trattative, è altrettanto vero – ed è normale che sia così – che non ha la capacità di scandagliare autonomamente i mercati esteri. Ed il Toro certamente non può permettersi di perdere le occasioni che si possono presentare da terre lontane.

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.

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