Il mio pensiero va a quella famiglia incontrata nel tragitto che va dal Comunale a via Filadelfia giunta appositamente da Teramo e composta da tre generazioni di tifo, esattamente come eravamo io, mio padre e mio figlio, va a quel signore di 89 anni presente in fasce il giorno dell’inaugurazione del Filadelfia nel 1926 che è partito da Macerata per essere presente in questo nostro giorno speciale.
Il mio pensiero va a tutti noi, anziani, giovani, donne e bambini che eravamo lì per ribadire ancora una volta al mondo intero che il Toro non è solamente una squadra di calcio, ma un qualcosa di immensamente più alto e meritevole di rispetto ed ammirazione da che ci guarda da fuori e fa finta di non capire accusandoci di retorica. Noi non siamo retorici, noi siamo vivi e dobbiamo ricominciare ad essere ancora più battaglieri riprendendoci ciò che ci aspetta di diritto.
Tornando a parlare di calcio, non dobbiamo accontentarci di questo dignitoso presente, che sia ben chiaro, è già oro colato rispetto a quello che eravamo non tanto tempo fa, ma dobbiamo chiedere di più.
Dove sta scritto che nel calcio moderno è impossibile che squadre come il Toro possano rivincere uno scudetto? Quale legge lo impedisce? Quella degli interessi milionari? Ebbene noi dobbiamo lottare affinché i giocatori che arrivano al Toro capiscano che quello che possono ottenere qui è molto più appagante di quello che possono trovare in altri lidi, tra l’altro abbiamo esempi attuali di giocatori partiti da Torino come stelle e ritrovatisi comprimari in altre squadre.
Per fare ciò è necessario uno sforzo da parte di tutti: società, giocatori ed anche di noi tifosi. La società deve in qualche modo allargare i cordoni della borsa innalzando gli ingaggi nei confronti dei giocatori su cui investire per il futuro, i giocatori devono capire che è preferibile giocare 10 anni guadagnando X, piuttosto che guadagnare Y in meno anni, ma col rischio poi di finire fuori dal calcio che conta ed infine noi dobbiamo seguire la squadra, come ultimamente sta succedendo, dando un valido supporto economico.
Consideriamo inoltre che molte squadre di calcio prima o poi si troveranno a fare i conti con i debiti che continuano a portarsi dietro.Quindi non accontentiamoci, andiamo a riprenderci il Filadelfia e soprattutto più che a pensare allo scudetto revocato nel 1927 proviamo ad immaginare di vincere, che ne so, quello del 2027.
A pensarci bene non sarò ancora così vecchio e potrò festeggiare ancora alla grande in compagnia di tutti voi…..
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