Solo in 7 situazioni l’Inter non ha cercato l’imbucata o non c’era il rimorchio o non hanno scaricato o non hanno mandato l’inserimento e solo una volta chi ha ricevuto palla di schiena ha scaricato nonostante non fosse marcato. Le combinazioni rapide sullo stretto, gli uno-due, sono state solo due e nessuna è andata in porto; la palla sopra con difesa in linea c’è stata solo in due occasioni perché l’Atalanta legge bene questa situazione. Interessante è invece l’azione sulla quale Conte imposta gran parte del suo gioco offensivo da diversi anni che è l’imbucata più la giocata di prima per un terzo giocatore che riceve addosso o nello spazio, infatti si sono verificate ben 6 azioni di questo tipo di cui 5 sono state efficaci.
Nessun passaggio nella manovra dell’Inter è stato intercettato il che dimostra grande capacità decisionale da parte dei giocatori di Conte. Dalle azioni da me visionate si evidenzia che Sanchez e Perisic sono due giocatori che non amano saltare di testa mentre i cross su azione sono stati solo 3, di cui un colpo di testa di Vidal con un perfetto stacco in corsa e la palla fuori di poco su cross dalla sinistra di Bastoni, e il gol di Lautaro di testa da fermo con una palla crossata in modo perfetto da Young. Tre sono stati i corner ma nessun colpo di testa dei giocatori interisti e due le punizioni cross senza esito.
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Per quanto riguarda la fase difensiva i problemi principali dell’Inter sono nella marcatura di schiena, ben 4 volte l’avversario ha avuto la meglio, alcuni raddoppi in ritardo (gol di Miranchuk) e in tre importanti situazioni: la prima nella marcatura tra le linee dove ben 5 volte i difensori uscivano in ritardo nonostante i centrocampisti fossero molto bassi; la seconda situazione nella quale l’Inter è più in difficoltà è nell’accorciare sul portatore di palla a 1 mt e giocarsi l’1 contro 1, ben 22 volte un po’ tutti i giocatori stentavano a uscire a 1 mt lasciando lo spazio per l’imbucata, per essere puntati o guadagnare metri, per il cross e purtroppo per il tiro; la terza situazione di difficoltà è quando gli avversari effettuano le rotazioni o cambi di posizione con tagli e inserimenti, dove hanno perso letteralmente l’avversario. Alcune volte non hanno temporeggiato sempre nell’1 contro 1, la linea difensiva era troppo bassa e sui corner o sui cross, se avvenivano dei movimenti di smarcamento degli avversari con semiblocchi, si perdevano le marcature, infine alcuni contrasti sono stati persi malamente.
In conclusione l’Inter è una squadra che costruisce bene e ha diverse scelte offensive efficaci ma in fase difensiva nei duelli e nei movimenti di copertura tra reparto di difesa e di centrocampo ha parecchi punti deboli.
Allenatore da più di 30 anni con un passato al Torino FC da allenatore in seconda e preparatore atletico e il ricordo indelebile della promozione in A nel giugno 2005 con Zaccarelli e Pigino, alterno tutti i giorni campo, videoanalisi e ancora campo per potenziare le qualità di ogni giocatore e lavorare sulle situazioni non ancora assimilate. Il calcio va studiato con gli strumenti giusti e tutto diventa più chiaro e più semplice.
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