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Fino ad allora, infatti, si continuava a giocare secondo il metodo elaborato da Vittorio Pozzo e Carlo Carcano, il cosiddetto metodo, nel quale la formazione era così costituita: 2-3-2-3. Nato da una costola della Piramide, modulo inglese a forma di piramide rovesciata, prevedeva l'accentramento dei terzini e il centromediano quale fulcro nevralgico dell'azione. Ferruccio Novo, ispirato dalle suggestioni del tecnico Roberto Copernico, si convinse ad aderire alla sua proposta di cambiare le carte in tavola. Il metodo finora vigente aveva fatto il suo tempo, ed era ora che al geocentrismo tolemaico subentrasse l'eliocentrismo copernicano, in altre parole, al metodo sopraggiungesse il sistema. Novo si batté a lungo pertanto affinché il modulo di gioco mutasse pelle e si adattasse a ciò che le dinamiche calcistiche globali domandavano. E questo a scapito del senso di rispetto che non cessò mai di nutrire nei confronti del metodo pozziano. Non per altro il metodo di Pozzo permise all'Italia di vincere due campionati del mondo. Ma la storia umana insegna che l'obsolescenza è sempre dietro l'angolo e se non ci si evolve non si può sperare di durare a lungo.
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Pozzo, da sempre opposto al sistema, tentò con tutte le sue energie di impedire alla nazionale di adeguarvisi. Arrivò addirittura a incolpare della sconfitta subita dai britannici il 16 maggio 1948 uno scontro verbale tra Parola e Mazzola a proposito dei palloni di loro fabbricazione, mentre era chiaro che l'origine della disfatta fosse da imputare al vetusto schema di gioco. Il Grande Torino vinse nel 1943 il suo primo campionato sfruttando il nuovo modulo di gioco, e se ne fece portavoce d’eccezione per tutta la durata della sua storia leggendaria. Viene da rimarcare che i Campionissimi avrebbero vinto anche se fosse stato imposto loro di giocare con schemi tattici presi dal rugby o dal tennis da tavolo, tanto erano esemplarmente talentuosi. E quindi si potrebbe anche dire che la vera rivoluzione copernicana, più che dal sistema, fu rappresentata da quegli undici intramontabili campioni.
Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.
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