E’ un dato di fatto che tutto ciò si sposa con una programmazione errata di questa stagione sin da quest’estate con l’acquisto di Verdi, un esterno che oggi Mazzarri non fa giocare da esterno, con la conferma di Millico relegato in panchina piuttosto che darlo in prestito al Chievo, con la conferma di Nkoulou che sicuramente già mesi prima aveva allertato la società granata di voler andare via, senza poi contare sul riscattare Bonifazi per non farlo giocare e fargli precludere una stagione senza senso.
Tutti questi errori e problemi si aggiungono poi agli infortuni di Lyanco e Falque.
Poi c’è la vicenda Meitè: inspiegabile il suo rendimento e non si pensi che il giocatore sia scarso, la sua sembra più una questione mentale, già annusata nella scorsa stagione dopo i primi due mesi giocati bene.
Oggi il Toro si troverà a giocare con una formazione rimaneggiata senza Rincon e Ola Aina, senza Baselli nuovamente infortunato, Ansaldi e Zaza. In panchina una marea di difensori da Lyanco a Bremer, zero centrocampisti (l'unica alternativa è Adopo) e poi Millico, Falque e Edera. Ecco che i nodi al pettine arrivano nel momento giusto: al Toro questa estate si è sbagliata campagna acquisti totalmente non andando a comprare almeno un altro centrocampista dai piedi buoni. La partita contro i bergamaschi rischia di essere il canto del cigno di questo Toro che potrebbe veder sfumare il suo obiettivo in campionato in caso di sconfitta, a meno che non ci sia una vera impennata di orgoglio capace di andare oltre le polemiche, gli infortuni e le squalifiche. Ma questo lo devono fare i giocatori in campo contro una squadra ben allenata, che ogni tanto qualche caduta la fa, come contro la Spal, ma che comunque è agli ottavi di Champions League e quinta in campionato. Belotti e compagni si troveranno una vera armata da fronteggiare. Rientrerà tra i pali Gollini con davanti a lui Toloi, Palomino e Djimsiti mentre a centrocampo De Roon, Freuler, Gosens e Hateboer saranno la diga giusta per affidarsi poi alla fantasia di Ilicic e Gomez o Pasalic, con al centro dell’attacco Zapata. Una forza d’urto offensiva impressionante.
Toro fuori l’orgoglio e dimostra il carattere che i tifosi vogliono vedere, poi si può anche perdere ma c’è sempre modo e modo, come quello di uscire anche sconfitti ma tra gli applausi dei tifosi per aver dato tutto.
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