Le voci

Ronaldo poteva andare al Toro: Mirko Ferretti si racconta tra Radice e Antognoni

Redazione Toro News

Successivamente, Ferretti si è concentrato su una delle figure più iconiche del mondo granata, Gigi Radice: "Gigi Radice è stato l'allenatore in prima del Torino, e lì abbiamo lavorato insieme perché poi io ero subentrato al povero Giorgio Ferrini al fianco di Radice. Poi ci siamo conosciuti anche nella Nazionale Militare e lì abbiamo avuto subito un feeling e il fatto di essere il suo collaboratore mi ha portato a conoscere le sue metodologie. L'unico ad aver portato delle innovazioni nel lavoro è stato proprio lui. Il Torino quell'anno lì era una squadra meravigliosa, c'erano 7/8 in nazionale nel 1978. Le due squadre che dominavano in Italia negli anni '70/'80 erano il Torino e la Juventus. Poi con Radice siamo diventati come fratelli. Con lui mi sono trovato magnificamente. Non era affatto un "sergente di ferro". Lui ha sempre rispettato il lavoro. Quando ci allenavamo al Filadelfia diceva sempre "Noi dobbiamo lavorare per rispetto di chi ci viene a vedere e paga il biglietto la domenica". Poi magari non aveva quell'attaccamento di altri con i tifosi, ma era rispettoso".