Fiorentina-Torino 1-0, Giampaolo: “Bene il primo tempo, male nel secondo. Rincon? E’ un leader”

Al termine della gara tra Fiorentina e Torino (QUI LA CRONACA DEL MATCH) ha parlato Marco Giampaolo. Di seguito le sue dichiarazioni rilasciate a Sky: "Il Torino ha fatto un buon primo tempo fino a quando abbiamo avuto lucidità e birra nelle gambe, poi siamo calati nella seconda parte e abbiamo concesso qualcosa in più. Fino a quando ne abbiamo avuto siamo stati sempre in partita, giocando anche discretamente. Ma lo sapevo, la mia preoccupazione era la durata. Abbiamo fatto poche amichevoli e non sono riuscito a mettere minuti nelle gambe. Oltre a questo siamo in costruzione, oggi per la prima volta qualche giocatore ha giocato con i nuovi compagni. Ma non abbiamo lesinato impegno, energie e abbiamo cercato di fare le cose sulle quali stiamo lavorando. Ma non è una responsabilità dei giocatori". LEGGI: Le pagelle di Fiorentina-Torino 1-0 Così Giampaolo quando gli chiedono se al Torino manchi un regista: "Rincon è un professionista serio ed esemplare, è uno dei leader della squadra. E' uno che come comportamento non sbaglia niente e secondo me per le caratteristiche che ha quel ruolo lo può fare perché sa fare tutto. Non è il grande play palleggiatore, ma anche con un play palleggiatore puoi perderti qualcosa per strada. Lui invece può darmi buone garanzie e al momento non è quella la nostra priorità. Qual è la nostra priorità? Chiedetelo alla società, io parlo con loro quotidianamente". Poi Giampaolo torna a parlare della squadra: "Per migliorare serve innanzitutto lavoro, devo badare al sodo e sono certo che quando ci sarà più benzina verremo fuori. Parliamo di una squadra che va ricostruita anche nell'autostima, perché qualcosa si era rotto per una squadra che ha perso 20 partite l'anno scorso. I calciatori hanno anche degli alibi ma io sono qui per capire delle cose. Per un'ora una fisionomia abbiamo cercato di averla e mi spiace per la sconfitta maturata a 10' dalla fine perchè queste partite puoi anche portarle a casa con un po' di buona sorte. Ma noi comunque siamo sul pezzo, lavoriamo e questo non ci spaventa". L'analisi di Giampaolo è a 360°: "Ho detto alla mia squadra che ci si può difendere anche tenendo la palla, ma quando perdi lucidità, la convinzione di essere forte e l'autostima la differenza la fai lì. Questo si vede nella capacità di gestire le difficoltà e magari se sei più forte mentalmente hai anche più fortuna. I calciatori si sono spesi e si sono messi a disposizione, mi stanno dando grande disponibilità. Poi l'autostima la costruisci soprattutto con i risultati. Questa è una squadra seria che lavora benissimo e con il lavoro non possiamo fare altro che migliorare, diventando più forti anche sul piano mentale. Ma sono certo che anche adesso ci sono giocatori che sono in grado di affrontare eventuali momenti grigi". Così poi il tecnico su alcuni singoli: "Verdi è stato un acquisto importante da parte del club ed è un giocatore forte. In questo mese ha avuto problemi e ho cercato un'alternativa. Anche Berenguer ha le qualità per giocare lì: è freddo, ha tecnica e la capacità di giocare nello stretto, è bravo. Anche Verdi nasce ala, ma non credo che quello sia un problema. Molte volte ho fatto giocare in quel ruolo attaccanti, se hai qualità puoi giocare. Se siamo coperti sulla trequarti? Direi di sì" A Torino Channel il tecnico ha aggiunto: "La squadra fino a quando ha avuto una buona condizione fisica ha lavorato bene, e ha avuto il coraggio e la personalità di palleggiare un po’. I ragazzi hanno cercato di fare cose sulle quali lavoriamo. Poi abbiamo perso condizione, abbiamo perso campo e non abbiamo avuto più la forza di risalire. Ci siamo difesi bassi, cosa che a me proprio non piace, ma non per volontà dei giocatori bensì per mancanza di energie. Era una preoccupazione che alla vigilia avevo. Sapevo che nell’arco dei 95’ avremmo potuto rischiare perché abbiamo fatto solo tre amichevoli e la condizione dei giocatori non è omogenea. Mettiamoci anche il fatto che siamo insieme da poco, che la squadra sta lavorando su concetti diversi. A me comunque il primo tempo non era dispiaciuto e da questo si deve costruire e migliorare. Nella ripresa abbiamo giocato in maniera non riconoscibile, a me piace invece che la squadra sia riconoscibile sempre. Nel primo tempo lo siamo stati, nel secondo tempo abbiamo perso cognizione, metri, distanza, ed è diventata una partita qualunque". "Alla squadra dirò che la strada è quella dei primi 45’ minuti. Ma loro lo sanno. Sono ragazzi intelligenti che lavorano bene e sono attaccati alle cose che fanno. Bisogna ripartire da lì, migliorandoci, creando delle specificità nei ruoli. Negli ultimi dieci minuti ho cambiato sistema facendo cose che non sono nel nostro spartito. Ora dobbiamo ripartire dal primo tempo migliorando autostima, una cosa per noi da ricostruire perché le sconfitte lasciano ferite che si rimarginano solo coi punti. Siamo in un momento di costruzione di un’idea di calcio diversa, né migliore né peggiore ma diverso. E i calciatori sono legati a questo. I risultati appoggiati all’idea ti aiutano sicuramente molto di più". "La cosa migliore di oggi? Il cercare di fare cose, il tenere la linea alta, il cercare di risalire il campo. Tutte cose buone fatte nel primo tempo. Nel secondo tempo invece ci siamo difesi bassi, eravamo passivi. Ma per una condizione fisica che era scemata e per una minor qualità di palleggio. In questo contesto può subentrare anche un aspetto mentale e psicologico. Io comunque devo ripartire dai segnali positivi del primo tempo. Il risultato ci fa sicuramente male ma bisogna rimboccarsi le maniche e costruire. Perché bisogna costruire". In conferenza stampa l'allenatore ha aggiunto: ""Un buon Torino fino a quando abbiamo avuto la condizione sia fisica che mentale per esserlo. Un Torino che ha cercato di sviluppare i concetti su cui lavoriamo dall’inizio. Poi quando è mancata la condizione fisica abbiamo corso dei rischi in più e su uno di questi abbiamo preso un gol. Sapevo che la tenuta fisica era una preoccupazione. Abbiamo fatto tre mezze amichevoli, non tutti insieme, ciascuno dei giocatori aveva un minutaggio diverso. Sapevamo che le condizioni erano precarie ed ero consapevole che avremmo potuto correre questo rischio, ma speravo che la squadra potesse metterci una pezza. Conoscendo quelli che sono i tempi per cambiare completamente il modo di ragionare di una squadra, nel primo tempo ero soddisfatto. Ora non sono deluso perché non giudico la prestazione solo attraverso il risultato. I giocatori hanno dato tutto fin quando ne hanno avuto. Manca l’integrazione tra i vari calciatori. Non sono arrabbiato con la squadra, ma deluso per il risultato. Ripartiamo dalle cose positive fatte, da queste bisogna costruire il futuro". SEGUICI SU: Facebook /// Twitter /// Instagram /// Telegram SCARICA LA NOSTRA APP: iOS /// Android