Mihajlovic presenta Milan-Torino: “Padelli è il titolare. Maksimovic? Non voglio perdere tempo”

Dalla Sala Conferenze dello Stadio Olimpico di Torino, parla Sinisa Mihajlovic che presenta ai giornalisti l'esordio in campionato del Torino 2016/2017 in casa del Milan. Sarà una partita particolare per il tecnico serbo, che torna a San Siro dopo l'esonero dello scorso aprile da allenatore dei rossoneri. Quali sono le sensazioni alla vigilia del ritorno a San Siro? Come si aspetta di essere accolto e quale è stata la più grande amarezza della scorsa stagione? La squadra sta facendo bene, poi è vero che nella scorsa settimana sono successe un po' di cose tra innesti di mercato e ritorni dagli infortuni. Sarà importante fare bene: giocare a San Siro è sempre difficile, noi andiamo lì convinti di fare la nostra partita. Non possiamo assicurare il risultato, ma che daremo tutto in campo con dedizione e voglia, questo sì. L'accoglienza? Non ci ho mai pensato. Non sono quelle le preoccupazioni che ho in testa, non ho bisogno di rivincite su nessuno. Certo, mi spiace non aver concluso la stagione, avevo lasciato il Milan in Europa e in Finale di Coppa, sono convinto che con me il sesto posto sarebbe stato raggiunto. Comunque non ci voglio più tornare. Saluterò tutti con affetto e poi cercherò di batterli con l'aiuto della squadra. Conosce tanti giocatori del Milan, visto che i rossoneri hanno cambiato poco: c'è qualcosa che teme in particolare o qualche raccomandazione particolare che ha dato ai suoi giocatori? No, nulla in particolare perchè io mi concentro sulla mia squadra e non sugli altri. Impartisco ai miei giocatori degli insegnamenti che devono mettere in pratica contro tutti, a prescindere dall'avversario. Ci sono i soliti principi, morali e di gioco, che noi dobbiamo mettere in campo sempre. Quindi non c'è stata nessuna raccomandazione particolare. Ritiene di aver potuto preparare la partita come pensava? Noi abbiamo avuto tutto il tempo per prepararla. Poi è vero che in questa settimana sono arrivati alcuni giocatori e ci sono stati alcuni rientri da infortuni. Ma sono cose che nel calcio succedono. Tutti vorrebbero poter allenare gli stessi giocatori dal primo giorno, ma spesso non è materialmente possibile. Siamo comunque fiduciosi per quello che possiamo fare domani. DI SEGUITO LA SECONDA PARTE DELLA CONFERENZA DI SINISA MIHAJLOVIC Domani è una partita che vale sei punti? No, è una partita come le altre, io non cerco rivincite ma sono concentrato sul Toro. Cosa si aspetta domani dai suoi? Chiedo come sempre di rispettare dei principi morali e dei principi di gioco. Voglio una squadra concentrata, che lotta fino al novantesimo e cerca sempre di vincere. I principi di gioco invece sono quelli di una squadra compatta e corta, aggressiva, che sappia gestire il pallone ma anche verticalizzare. Stiamo lavorando molto, da un mese e mezzo, su questi principi. Troverà un Milan sotto pressione, il calo degli abbonamenti tra i tifosi rossoneri è stato drastico. Pensa che questo possa favorire il Toro? Loro sono abituati alla pressione, anche l'anno scorso ce n'era eccome. Detto ciò, questo è un problema loro. Domani De Silvestri può giocare subito dal primo minuto? Tutti i giocatori sono a disposizione. Dobbiamo ancora decidere molte cose sulla formazione. Domenica ci saranno due partite: è più facile per il Toro battere il Milan o per la Serbia battere gli Stati Uniti in finale di Basket alle Olimpiadi? Non lo so, è una bella domanda, dovrei chiedere al mio amico, il CT della Serbia Djordjevic. Ho visto la semifinale contro l'Australia in cui abbiamo fatto molto bene. Non sarà facile nè per il Toro nè per la Serbia. Diciamo che però sarà difficile anche per il Milan battere il Toro. Diciamo che le possibilità sono 50 e 50. DI SEGUITO LA TERZA PARTE DELLA CONFERENZA DI SINISA MIHAJLOVIC In questa settimana sono arrivate tante novità di mercato. Sì, meglio tardi che mai ma va bene così. Castan, De Silvestri e Rossettini sono giocatori importanti che volevo da tempo. Castan prima del problema di salute era uno dei più forti in Italia. Ho molta fiducia in lui, solo non deve strafare, vedremo domani se giocherà. Rossettini è un ottimo elemento che può ricoprire molti ruoli. Lollo (De Silvestri) è un giocatore con DNA da Toro. Per quanto riguarda la partita di domani, forse non siamo ancora pronti per fare giocare tutti e tre, ma alcuni di loro sì. Poi vedremo la partita dopo e poi c'è la sosta. E' un'incognita anche per me, ma i ragazzi si sono applicati e hanno capito quello che c'è da fare. Per quanto riguarda il portiere? Domani gioca Padelli. Per adesso il portiere è lui. Gli altri stanno in panchina al momento, Gomis e Ichazo. Maksimovic è un discorso chiuso? Non ne voglio più parlare, mi ha deluso come uomo, il suo futuro è nelle mani della società. Non voglio più perdere tempo parlando di lui. Come ha visto Adem Ljajic? Lo vedo bene. Ha un po' di pancetta, deve dimagrire... Però sta bene, è un giocatore forte, che ci deve dare qualità. E' un giocatore importante ma è alla pari degli altri perchè da soli non si va da nessuna parte. Domani ci sarà spazio per Boye o Martinez? Sono tutti a disposizione. C'è ancora un allenamento e tutta una notte per pensare, fino a domani alle 18. Dopodichè decideremo chi far giocare. Penso che uno vale l'altro. DI SEGUITO LA QUARTA PARTE DELLA CONFERENZA DI SINISA MIHAJLOVIC Sul mercato cosa manca ancora a questa squadra? Lo sa la società. Io ho un rapporto molto franco con loro e sanno cosa manca e su cosa si deve lavorare. Comunque non vedo l'ora che finisca questo mercato, che porta via concentrazione. Anche se noi siamo professionisti e dobbiamo essere abituati a questo. La squadra è ancora incompleta e mancano pochi giorni alla fine del mercato... Poche volte mi è successo di avere la squadra completa per il ritiro. E' frequente che le squadre si completino a fine mercato. Sono abituato a questo. Lei ha avuto Berlusconi, ora ha Cairo come presidente: quali le differenze e le analogie? Ho conosciuto l'ultimo Berlusconi, ho già detto che mi è dispiaciuto molto leggere alcune sue dichiarazioni dopo l'esonero. Comunque lo ringrazierò sempre per avermi fatto allenare il Milan, anche se spesso voleva mettersi al posto mio in panchina. Gli porto rispetto e gli auguro il meglio. Cairo invece somiglia al primo Berlusconi per quello che sta facendo come imprenditore, è sicuramente uno tra i più importanti in Italia. Abbiamo le stesse vedute e le idee chiare, si parla di tutto e condividiamo tutto. Qua si può fare calcio come si deve e sono contento. Penso che il primo Berlusconi e il Cairo di oggi si somigliano. Con l'ultimo Berlusconi invece Urbano Cairo non ha nulla a che vedere. Le parole di Emiliano Moretti Le parole di Giuseppe Vives