Cairo è intervenuto in un'intervista a Le Fonti Tv, durante la quale ha affrontato svariati argomenti dai suoi esordi di imprenditore alla situazione delle sue aziende, RCS e La7. Non poteva mancare anche un riferimento al Torino: ecco le sue parole.
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Cairo su Belotti: “L’ho tenuto perchè mi ero impegnato coi tifosi”
L'intervista / Il presidente del Torino racconta anche i suoi esordi da numero uno granata
Lei è anche un grande tifoso del Torino oltre ad esserne il presidente. Molto spesso ha parlato della grande passione granata di sua madre.
“Nel 2005, quando acquistai il Torino, lo feci un po’ perchè ho sempre avuto passione per il calcio e per il Toro, che mi ha molto inculcato mia mamma, ma lo feci perché mia mamma mi spinse a farlo, lei donna molto prudente. Io stavo meditando, ma c’erano alcuni dubbi legati alla difficoltà di un settore come il calcio che io non conoscevo. Mia mamma, però, mi dette la spinta finale, anche mio padre peraltro era molto a supporto. Per questo motivo io mi impegnai”.
Dicono che il calcio faccia perdere molti soldi ai presidenti. Con lei non sembra.
“Dipende. Quando ho cominciato per alcuni anni sicuramente ho fatto errori e quindi ho sbagliato delle cose, in quei primi anni ho effettivamente (fino al 2012) anche io perso delle belle somme, circa 60 milioni in questi 8 anni. Poi però ho un po’ capito quali erano i meccanismi, ho fatto delle scelte giuste, ho trovato un bravissimo mister in Ventura col quale si è impostata una politica totalmente nuova, molto più votata ai giovani da far migliorare che a giocatori che il meglio ce l’avevano alle spalle, da cui non si poteva ricavare molto. Questo cambio di politica ci ha consentito di recuperare il pareggio economico e anzi di fare dei buoni utili che hanno ripianato le perdite precedenti”.
E sono 60 anche i milioni che lei rifiutò per Belotti…
“Beh no, un po’ di meno, comunque è vero, nel 2017 noi fissammo la clausola a 100 milioni se qualche azienda dall’estero fosse venuta per prenderlo: nessuno è arrivato con 100 milioni, qualcuno è arrivato dall’Italia con valori molto più bassi, circa la metà. Io mi ero impegnato con i tifosi a venderlo solo per 100 milioni e allora lo tenni. Peraltro sono contento di averlo tenuto, è un ragazzo straordinario, è il nostro capitano ed è un attaccante che in quell’anno fece 26 gol. Adesso è tornato al gol con grande prolificità, ha fatto 15 gol, è in una fase molto positiva, è tornato il Belotti che conoscevamo".
Da tempo si parla di una sua discesa in campo nella politica: lei ha spesso smentito ma i sussurri ci sono…
“Li ho letti anche io, molti giornalisti ne parlano. Io l’ho sempre detto: non me lo posso permettere. Ho un’azienda che fattura una cifra importante, che ha 4100 dipendenti più altri 5000 che rappresentano l’indotto, insomma quasi 10mila famiglie che gravitano nel nostro gruppo, che agisce in un settore, quello dei media, molto bello ma anche molto complicato. Quindi è importante preservare la competitività, la redditività, per preservare l’occupazione. Quindi non me lo posso permettere. Spero ci siano altri che lo possano fare meglio di me”.
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