Il tuo playstyle di quest’anno è “Affronta”: un giocatore abile nel difendere nell’uno contro uno. È una qualità che è venuta fuori tanto quest’anno… “Sì, dev’essere una qualità importante… Speravo in un playstyle diverso(ride, ndr), magari uno legato al passaggio… Però è un aspetto fondamentale, soprattutto per un play e per un centrocampista difensivo che deve dare protezione alla difesa”.
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Vogliamo evidenziare una tua caratteristica: quando l’uomo ti affronta, la prima cosa che fai è cercare il contatto con lui sul braccio… “Devo migliorare soprattutto nell’aggressività e nel corpo a corpo. Ho già fatto passi avanti rispetto al passato e in questo mi ha aiutato anche molto il gioco dello scorso anno con Juric: era un calcio molto fisico, che devi imparare per forza, sennò non puoi giocare”.
La tua particolarità nella conduzione è l’uso dell’esterno destro… Difficilmente ti si vede portare palla con il piattone. “Sì, mi torna meglio usare l’esterno… Tante volte, quando attacchiamo e devo portare palla al terzino opposto, la passo proprio di esterno. È un gesto che ho sempre avuto: mi viene naturale, non so perché. È un gesto difficile, ma anche in allenamento mi viene da calciare di esterno”.
Senti di avere qualche gol in più nelle gambe? “Sì, devo solo imparare a ricercarlo. Questa è una cosa che parte dall’allenamento, poi ovviamente dipende anche dalla posizione in campo. Io sono obbligato a stare più indietro e a dare protezione alla difesa, però è un aspetto, quello del gol, su cui devo migliorare”.
I rigori li tiri? “A Vanja no, perché li para tutti(ride, ndr)… Seriamo che continui a pararli!”
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