Era arrivato al Torino in punta di piedi, oggi Armando Izzo è già diventato simbolo e punto di riferimento del Torino di Mazzarri. E pensare che appena 6 mesi fa erano in molti, tra tifosi e addetti ai lavori, a storcere il naso pensando ai 10 milioni investiti dal Presidente Cairo per strapparlo al Genoa.
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Torino, Mazzarri si gode Izzo: il simbolo di una squadra che non molla mai
Focus on / Altra prova di grande spessore per l'ex Genoa: contro la Juve l'ennesima conferma di una stagione straordinaria
LA PARTITA - La sua stagione è stata un crescendo continuo, culminato ed esaltato dalla prestazione contro la Juventus. Sul punto conquistato dal Torino allo Stadium c'è anche il suo zampino: una prestazione da vero leader, senza sbavature. Verrebbe da dire "quasi perfetta". Quasi perché resta un solo rammarico: non aver vinto. Ma il sogno Europa è ancora alla portata, con la consapevolezza di aver comunque fatto qualcosa di importante. Un sentimento espresso e postato sui social a fine gara: "Peccato non aver vinto - ha scritto Izzo sul suo account Instagram - ma abbiamo dimostrato la nostra maturità stasera! Il gusto del sacrificio vale quanto una vittoria! Vogliamo coronare il nostro sogno".
LEADER - E chi pensava che il ragazzo nato e cresciuto a Scampia fosse solo grinta e poco altro, ha dovuto ricredersi. Una stagione quasi perfetta la sua, da protagonista assoluto e quasi completamente prima di sbavature. E la sontuosa prestazione nel derby di ieri è soltanto l'ennesima (se ancora ce ne fosse bisogno) riconferma di ciò che è diventato Izzo: un giocatore di grande spessore e un top player per la difesa a tre. Per il Torino e per la Nazionale. Tempismo nell'anticipo, capacità di lettura preventiva, ma soprattutto uno spirito e un atteggiamento che fanno di lui "uno da Toro".
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