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La massimizzazione della prestazione atletica deve passare attraverso la specializzazione delle qualità fisiologiche della potenza ed accelerazione, in parole povere occorre riuscire ad arrivare prima sulle “seconde palle”, caratteristica che al Toro è riuscita solamente quando ha giocato il famoso “tutto per tutto”, inserendo 4 attaccanti e un trequartista offensivo per provare a ribaltare la partita. Insistere dunque sulla produzione di forza e potenza è un mantra da ripetere per organizzare al meglio la prestazione.
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Noi vogliamo che i nostri giocatori abbiano le forze necessarie per non rimanere “lontani” tra i reparti, effettuare ripartenze, e soprattutto creare pressione continua; tutte queste caratteristiche tecnico/tattiche necessitano di abilità motorie specializzate; immaginiamo di guidare una Ferrari senza freni o senza capacità di accelerare e decelerare al meglio, la guidereste? Io no…
Ideiamo dunque, una piramide di performance, dove alla base della prestazione, appunto, devono essere incluse le capacità di caratteristiche generali e man mano che si raggiunge il vertice (ovvero la punta della piramide) si deve specializzare l’atleta con allenamenti individualizzati che portano al miglioramento e perfezionamento delle capacità in gara.
Il campionato non ha ancora dettato sentenze, e dunque il lavoro da svolgere è davvero tanto.
Preparatore atletico professionista torinese e allenatore di calcio con patentino Uefa B con un’esperienza ventennale da personal trainer, specializzato in riatletizzazione e allenamenti funzionali, ho lavorato fino al giugno 2020 nel settore giovanile del Torino FC.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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