Un Toro impeccabile in difesa, che ha rischiato solo una volta con un tiro di Kacaniklic che ha fatto la barba al palo di Gillet, mentre a centrocampo è arrivato - ed erano anni che mancava - un vero faro di invenzioni e di fantasia come Juan Sanchez Mino, che partita dopo partita, si sta confermando sempre più ad alti livelli di tecnica calcistica. L'argentino ha avuto invenzioni per tutti: pallonetti in area per gli attaccanti, scambi e triangolazioni con Darmian e con Molinaro. Una vera luce in mezzo al campo, cercato sempre da tutti i compagni. Poi quando ha deciso che era ora di tirare, quasi da fermo, il portiere si è dovuto salvare in angolo. Il numero uno danese si è poi dovuto superare anche su un incursione di Martinez, salvando anche su uno shoot forte di Molinaro.
I due esterni granata, Darmian e Molinaro, poi sono stati encomiabili per impegno e per tatticismo, perché non hanno mai scoperto la loro fascia nonostante in fase di attacco siano sempre stati attivissimi con cross e ripartenze veloci. E' un Toro che si è dimostrato squadra, con giocatori giovani e meno giovani che non si sono mai sottratti all'impegno e l'esempio in questo senso va visto nella rincorsa di Amauri verso un pallone che ha cacciato in fallo laterale all'altezza della bandierina dell'angolo danese, tra il portiere e un difensore, bloccando una nuova azione avversaria.
Poi è arrivato nell'assalto finale, anche lui, Quagliagol, conquistando il rigore all'ultimo minuto. L'azione è vibrante e il centravanti granata vien tirato giù platealmente. Mister Ventura esulta già, poi ci pensa il Fabio granata: la rete si gonfia dal dischetto ed è l'inno alla gioia granata. Tutto lo stadio è in festa, ed è giusto così.
Tutto è bene quel che finisce bene, nonostante una traversa di Moretti avesse fatto presagire la tipica partita stregata. Un dato è certo però; con la grinta di Gazzi nel mezzo del centrocamp, il Toro subisce meno il gioco avversario. Ma attenzione: il ragazzo non sa solo distruggere, ma anche far circolare la palla a centrocampo, e ieri lo ha fatto egregiamente.
Il dato significativo di questa partita che ha visto il Toro giocare costantemente in attacco (circa 18 i tiri verso la porta di Andersen) e comunque fare la partita senza mai subirla, è stata l'inoperosità di Jean François Gillet che non ha mai fatto una parata, eccezion fatta per una bella respinta in uscita alta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.toronews.net/assets/uploads/202304/f6612146ff1ebd4d11d9b93bacb341f3.jpg)
/www.toronews.net/assets/uploads/202508/2152c6c126af25c35c27d73b09ee4301.jpg)