Giampaolo pre Torino-Spezia: “Segre playmaker. Chi ha paura di vincere faccia altro”

Marco Giampaolo si è presentato in conferenza stampa questo pomeriggio in vista della gara interna contro lo Spezia che il suo Torino dovrà affrontare domani, sabato 16 gennaio, alle 18. La gara varrà per il penultimo turno del girone d'andata e sarà molto importante in ottica classifica, essendo entrambe le formazioni immischiate nella lotta salvezza. Inoltre, la sfida allo Spezia chiuderà una settimana ricca di impegni per i granata che sabato scorso hanno perso 2 a 0 al "Meazza" contro il Milan in campionato, poi martedì hanno costretto proprio il Milan ai calci di rigore in Coppa Italia e adesso si preparano allo Spezia. “Lo Spezia è una squadra che gioca a calcio, spensierata, leggera -ha esordito Giampaolo -. Penso che si diverta anche. Si vede che c’è un lavoro dietro, la squadra è riconoscibile e gioca con poca responsabilità, poco carico psicologico. Adesso noi dobbiamo solo prepararla nel miglior modo possibile perché sappiamo che è una sfida molto importante. L’attenzione principale è al recupero dei calciatori dopo questo tour de force, ci stiamo lavorando, poi oggi e domani lavoreremo sull’aspetto tecnico-tattico. L’attenzione ad oggi è sull’attenzione psico-fisica del calciatore. Dobbiamo trovare il giusto compromesso sul tempo da dedicare al recupero e quello da dedicare alla preparazione della gara, ma ci riusciremo”. LEGGI ANCHE: Torino, contro lo Spezia è in ballo una fetta di salvezza: granata obbligati a vincere Teme il pericolo che la squadra senta la pressione? “Sono concetti che non devono sfiorarci. Se la squadra affrontasse l’avversario con il braccino allora dovrebbe fare un altro mestiere. Il calcio è un divertimento, un divertimento serio. Non esiste la paura, non esistono buoni propositi poi non rispettati come in passato è anche successo. Bisogna essere propositivi, bisogna fare qualcosa, guardare avanti. Se guardiamo sempre indietro siamo morti”. Sta pensando di aumentare il peso offensivo del Toro cambiando modulo? “Non è un problema di sistema. Bisogna lavorare sulla mentalità, devi pensare di dominare l’avversario e di fare bene le partite sul piano tattico, tecnico, fisico. I numeri contano fino a un certo punto; contano nella misura in cui io devo capire quali sono le peculiarità e le caratteristiche dei giocatori che alleno, che sono da rispettare. La storia insegna che si è vinto e si è perso con tutti i sistemi di gioco. Contano le caratteristiche, le qualità, il pensiero”. LEGGI ANCHE: Torino, chi gioca contro lo Spezia? Tornano i titolari, corsa a tre sulla sinistra Belotti ha recuperato? “Sì, è fisiologico che si recuperi, Andrea non ha problemi di energie. E poi in campo ci si può gestire in un certo modo. Mi viene in mente Segre che fa due allunghi col Milan e poi al terzo era in debito di ossigeno. Quindi invece di scattare, uno si può appoggiare al compagno vicino. E’ la testa che fa la differenza. Prima di tutto bisogna recuperare le energie mentali, quelle fisiche sono una conseguenza della pulizia mentale”. Contro lo Spezia il play sarà Segre? “Sì, gioca lui. Mi dispiace non aver fatto fare minuti a Baselli in Coppa Italia ma le dinamiche della partita non me lo hanno permesso. Volevo preservami una quinta sostituzione, ma è dovuto uscire Zaza per affaticamento, mi dispiace perché sarebbe stata un'opportunità per verificare le sue condizioni, che oggi non so quali siano. Quindi gioca Segre e sono fiducioso perché è intelligente e disponibile”. LEGGI ANCHE: Calciomercato, non si sblocca Kouame: il Torino vira su Lammers, anche in prestito Baselli può fare uno spezzone? “Purtroppo o per fortuna il recupero di Baselli e il suo reinserimento è avvenuto recentemente, con il Toro che ha dovuto giocare ogni tre giorni. Non c’è stato modo per fare valutazioni su Daniele perché le partite non le abbiamo potute fare allargando il campo e gli spazi. Non abbiamo riscontri. Dal punto di vista medico sta bene, dal punto di vista tecnico è secondo me un buon giocatore, sul piano della tenuta fisica non ho elementi. Se dovessimo avere bisogno di Baselli, una mezz’ora la fa, ma non giocherà dall’inizio”. Quale è l’aspetto in cui la squadra è più lontana dalle sue idee? “A Milano dopo la partita ho risposto 'una vita', in maniera ironica, era per sdrammatizzare. Non è una questione di essere vicini o lontani dalle mie idee. Io devo rispettare le caratteristiche dei giocatori, far emergere le qualità e nascondere i difetti. Bisogna essere elastici nel pensiero. La nostra squadra si caratterizza per un certo modo di fare calcio e dobbiamo essere bravi a esaltare le qualità, che ci sono. Paghiamo un inizio infelice, un assestamento che avremmo dovuto avere in maniera diversa, uno spirito di squadra che è andato migliorando nel tempo. Oggi secondo me la squadra è in grado di fare buone prestazioni. Ma bisogna sbagliare poco perché i bonus ce li siamo già giocati. Ora secondo me la squadra si sta esprimendo bene, ma paghiamo il pregresso”. LEGGI ANCHE: Mancini su Belotti: “Gioca bene e fa gol, ma corre troppo per aiutare la squadra…” Quale è l'aspetto della sua squadra che la rende ottimista? “C’è uno spirito buono, una dedizione buona, un gruppo migliorato. C’è disponibilità da parte dei calciatori, un aspetto positivo per cercare di dare continuità ai risultati, perché solo così nel tempo ne vieni fuori, a meno che tu non faccia un filotto di vittorie".