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La Salernitana ha una mediana fisica, al Toro serviranno geometrie ed estro

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I temi tattici del match di domenica 8 gennaio alle 12.30 presso lo stadio "Arechi" di Salerno

Andrea Calderoni

Un punto conquistato in due partite nella prima uscita del loro 2023: magro bottino per Torino e Salernitana mercoledì 4 gennaio. I piemontesi hanno deluso tra le mura amiche contro l'Hellas Verona, mentre i campani hanno patito parecchio contro i campioni d'Italia del Milan e soltanto un maestoso Ochoa ha reso meno pesante il passivo. Dal punto di vista tattico è lecito attendersi una partita interessante domenica 8 gennaio alle 12.30 allo stadio "Arechi". In primo luogo perché la Salernitana è più efficace dalla metà campo in avanti, quindi concede qualcosa di troppo in fase difensiva. In secondo luogo perché il Torino sulla trequarti ha estro e poi questa capacità di occupare il campo rende sempre briose le partite dei granata piemontesi.

Salernitana, il 3-5-2 è il marchio di fabbrica dell'ex Nicola

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Contro il Milan, come ha giustamente rilevato l'ex allenatore del Torino Davide Nicola, oggi tecnico della Salernitana, gli errori individuali hanno punito la compagine campana. La fase difensiva ha tradito la Salernitana contro un avversario che non lascia scampo. La Salernitana dalla metà campo in su si è destreggiata meglio tanto da creare grazie a un crossa da destra i presupposti per il gol di un altro ex Torino come Bonazzoli. Manco a dirlo Nicola punta sul 3-5-2, suo marchio di fabbrica. Si fronteggeranno perciò due difese composte da tre uomini. I principi non sono però i medesimi. Ivan Juric accetta maggiormente l'uno contro uno e richiede alla sua linea di stare più alta rispetto a quella della Salernitana. Uno dei problemi maggiori per i campani risiede nella costruzione dal basso. I difensori campani hanno dimostrato contro il Milan di essere particolarmente impacciati con il pallone fra i piedi. L'aggressione alta del Torino potrebbe quindi far più male del solito se dovesse essere portata con i tempi e le modalità corretti. Del resto, lo stesso Nicola dopo il Milan ha sottolineato che "bisogna capire che c’è il momento in cui il pericolo imminente e altre in cui c’è tempo per stoppare la palla". Sono dinamiche che perciò restano da oliare in casa Salernitana.

Torino, serve il peso di una prima punta

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Il Torino senza vera prima punta non ha convinto. Ancora una volta contro l'Hellas Verona si è sentita la mancanza di un terminale offensivo. Sanabria è uomo che sa far giocare bene l'intero contesto offensivo e sacrificarlo per posizionare falso nove Vlasic è stata una forzatura di Juric che non ha pagato i dividendi, come peraltro era già successo prima della pausa per il Mondiale in altre circostanze (Sampdoria esclusa). Insomma, andare a Salerno senza un punto di riferimento in attacco potrebbe essere controproducente per una squadra che contro il fanalino di coda Verona ha faticato a essere ficcante negli ultimi 25 metri. Un possibile problema per il Torino potrebbe essere l'inferiorità numerica nel cuore del centrocampo. I tre centrali della Salernitana sono tre mastini di quantità e ciò potrebbe togliere il fiato a coloro i quali dovranno imbastire il gioco nel Torino. Prima della sosta Juric ha sempre evidenziato che Ricci per salire ulteriormente di livello dovrà migliorare nelle gare sporche, quelle contro avversari tosti. Ecco perché la trasferta di Salerno sarà un test nel test per il forte centrocampista ex Empoli e molte fortune o sfortune del Torino domenica 8 gennaio passeranno anche dalla sua prestazione da metronomo del centrocampo.

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