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L’analisi dei gol di Torino-Genoa 3-0: il ruolo di Zaza nel match di Belotti

Andrea Calderoni

La rete di Belotti nasce da un retropassaggio errato di Pandev. Ottimo il posizionamento del centrocampo granata sul finire della partita. Rincon si alza sull'ex Inter, non permettendogli di guardare la porta granata. Lukic e Meité chiudono ipotetiche vie di passaggio rispettivamente verso sinistra e verso il centro. A sua volta Zaza e Belotti rendono un possibile appoggio indietro di Pandev pericoloso. Zaza, in particolare, scherma Behrami. Il tocco sbagliato di Pandev è dunque frutto di stanchezza, frustrazione ma anche di buona lettura da parte della formazione di Longo.

Il resto è un capolavoro del giocatore con il nove sulle spalle e la fascia da capitano al braccio. Belotti recupera la sfera e percorre a campo aperto 30 metri. Ancora una volta prova ad inseguirlo Behrami ma il tentativo di ritorno dell'elvetico è vano. Goldaniga scappa verso la propria porta ma la scelta di temporeggiare non è assolutamente sbagliata. Il difensore del Genoa, infatti, vuole lasciare il male minore a Belotti, ovvero un tiro dai 20/22 metri con il sinistro dopo appunto 30 metri di corsa al 90'.

Goldaniga, però, non fa i conti col fatto che il "Gallo" è inesauribile e vuole fortemente il settimo gol in sette partite. Belotti, allora, glielo fa capire scoccando un fendente di rara potenza e precisione. Bacino al palo, 3 a 0 e salvezza molto più vicina per il Torino. Da sottolineare che Rincon, in pressione su Pandev ad inizio azione, ha comunque seguito l'azione personale del capitano. Anche questi sono dettagli che nella lavagna tattica di Longo sono stati sicuramente annotati.

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