Torino-Atalanta, perché sì e perché no: Toro difesa di ferro, ma Gasperini contro i granata non sbaglia mai

Perché aspettarsi un Toro vincente sabato contro gli orobici? Perché credere che l'Atalanta possa portare a casa il bottino pieno e lanciarsi verso la terza partecipazione di fila all'Europa League? Ecco le possibili risposte ai vostri dubbi. PERCHÉ SÌ: Nei match che contano, il Toro ha sempre un vantaggio se gioca in casa: il pubblico. Storicamente i supporters del Torino hanno sempre dato il loro supporto alla squadra, trasformando lo stadio in una vera e propria bolgia. Per rispolverarsi un po' la memoria basta fare un giro su YouTube e cercare la partita che più si desidera ricordare per rivivere il clima presente allo stadio. Con l'Atalanta sicuramente non dovrà mancare il pubblico delle grandi occasioni, perché sarà fondamentale per spronare la banda di Mazzarri a dare più del 100%. PERCHÉ SÌ: Quarta miglior difesa del campionato e quattro partite senza subire gol. La retroguardia granata ultimamente è apparsa insuperabile e il merito va diviso un po' fra tutti: da Sirigu alla linea difensiva per finire con attaccanti e centrocampisti. Insomma se in avanti il gioco latita, dietro il Toro è granitico e una difesa come questa rappresenta una garanzia. PERCHÉ SÌ: Vittoria in casa contro l'Inter e pareggio in esterna a Napoli, dove il Toro non faceva punti da anni. I granata arrivano alla sfida per l'Europa League nella miglior condizione mentale possibile. Per i ragazzi di Mazzarri, sicuramente, gli ultimi risultati avranno dato più stima e consapevolezza dei propri mezzi, aspetti che sono sempre mancati al Toro ultimamente. In più se si considera il clima che potrebbe trascinare i granata al Grande Torino, una vittoria potrebbe essere solamente il coronamento di una crescita ormai evidente. PERCHÉ NO: Nato a Grugliasco e cresciuto nella Juventus, il tecnico degli orobici con il Toro ha ottimi ricordi e poche delusioni. Soltanto due volte ha perso con i granata, infatti, e furono entrambe nel giro di pochi mesi: dal memorabile 2 a 1 firmato Immobile-Cerci al 2 a 1 della doppietta di Glik. Poi soltanto soddisfazioni per Gasperini (qui i suoi precedenti con il Torino). Tra i vari episodi a lui favorevoli, anche quel famoso 2 a 3 del 2009 all'Olimpico tra Toro e Genoa, che sancì quasi definitivamente la retrocessione della squadra allenata da Camolese. PERCHÉ NO: L'Atalanta arriva a Torino come secondo miglior attacco del campionato (51 reti segnati, la Juventus prima ne ha siglate 52). Tra i fattori più influenti c'è sicuramente il capocannoniere degli orobici: Duvan Zapata. Sbocciato un po' all'improvviso questa stagione, l'attaccante colombiano alla quattordicesima aveva segnato una sola rete in campionato, mentre ora è a quota 16 reti. PERCHÉ NO: Per superare una delle difese migliori del campionato, il Toro dovrebbe potersi affidare a un attacco in forma o che almeno possa garantire qualità. Ultimamente, però, le cose non girano. Falque ha segnato soltanto due reti e ultimamente ha visto poco il campo a causa di uno stato di forma non eccellente, Zaza non impressiona e non è ancora riuscito a farsi amare a pieno dalla piazza. Belotti, invece, è un capitolo a parte. Il capitano granata ultimamente è sembrato in ripresa, giocando due partite ad alta intensità contro Udinese e Napoli, ma è stato sfruttato più per la sua predisposizione a sacrificarsi per la squadra che per le sue capacità realizzative. Con l'Atalanta serviranno loro tre e soprattutto serviranno le loro qualità in avanti, quelle che hanno messo in mostra in passato e che quest'anno non stanno emergendo.