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Torino, Cairo: “Mai pensato di esonerare Giampaolo. Lavoriamo per il rinnovo di Belotti”

Redazione Toro News

Il numero uno granata ha, infine, affermato sul Covid: "Ho avuto le prime avvisaglie il 28 ottobre. Avevo un po' di freddo. L'indomani avevo una febbre ben più alta e allora ho chiamato per effettuare un tampone rapido. Il mio medico mi ha consigliato di fare gli esami all'ospedale San Paolo perché la febbre non calava e lì ho scoperto che c'era un piccolo focolaio di polmonite bilaterale. Il mio medico mi ha consigliato di rimanere all'ospedale. Sono rimasto per una settimana e devo dire che ho fatto bene a restare in ospedale. E' una malattia molto subdola: sembra che ti passa, poi, invece, torna la febbre. Bisogna essere attenti e vigili. Parte magari piano e poi mano a mano cresce. Ho un amico che è rimasto a casa per due settimane con la febbre molto alta, poi non ha più retto ed è andato all'ospedale dove ha dovuto ricevere l'ossigeno. Per fortuna si è salvato, ma se l'è vista brutta. Io per fortuna non me la sono vista così brutta, ma sono rimasto molto vigile per non far peggiorare la situazione. Dopo 20 giorni mi sono negativizzato e ora ho ripreso a pieno ritmo. Non ho stanchezze particolari da un paio di settimane". E poi sugli strascichi che può lasciare il Covid a livello economico ha aggiunto: “E’ una malattia che ha impatti molteplici a livello mondiale. Dobbiamo avere tanta energia per superare questo momento difficile, perché dopo i momenti difficili ne vengono di migliori, ma non bisogna abbattersi bensì impegnarsi molto ed avere un approccio particolare anche dal punto di vista governativo, nelle misure che vanno prese”.

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