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Toro, è tutto un altro Zaza. La cura Mazzarri funziona: “Ha bisogno di essere pungolato”

Focus on / L’andare “a mille” di Simone Zaza non si è limitato all’allenamento, la prestazione convincente contro la Fiorentina riapre porte che sembravano già chiuse

Redazione Toro News

Fin qui la stagione di Simone Zaza è stata un’altalena: prestazioni convincenti alternate a momenti di blackout. Alla prima giornata, la rete che aveva aperto la partita con il Sassuolo aveva fatto sperare in una coppia-goal con Belotti. Da lì in poi cinque partite di buio, fino al nuovo barlume di speranza contro il Cagliari: un gol che aveva contribuito a tenere a galla un Toro in piena crisi. Poi di nuovo un mese di silenzio: fino al 22' di ieri, quando ha firmato di testa il vantaggio sulla Fiorentina. Insomma Mazzarri chiama e Zaza risponde: l'attaccante lucano adesso ha voglia di rivalsa.

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IL RENDIMENTO – Nell’esperienza granata, Zaza e la continuità non sono andate a braccetto. Vero, ma è altrettanto vero che sia l’intero ambiente Toro a fare su e giù ultimamente. Zaza ha aperto la sua stagione con 3 reti e 3 assist in sei presenze nelle qualificazioni agli ottavi di Europa League. In campionato però, dalla rete in apertura di stagione contro il Sassuolo l'attaccante lucano è rimasto a secco cinque volte e solo in un’occasione il Toro ha vinto: il 2-1 in rimonta sul Milan. Alti e bassi che portano Zaza fino al gol decisivo contro il Cagliari, che valse l'1-1 finale. Era il 27 ottobre, poi di nuovo il nulla. Ma partiamo dal momento peggiore per l’attaccante classe '91: la prestazione disastrosa nella débacle interna con l’Inter. Chiamato a sostituire Belotti dopo pochi minuti, Zaza non incide mai e sbaglia anche cose semplici. Fioccano le critiche e per lui a Genova non c’è spazio, come immaginabile. Arriviamo quindi ad oggi: che sembri strano o meno, quello visto contro la Fiorentina è stato il miglior Zaza da inizio anno. Concreto quasi da subito, dinamico e con voglia di fare: e lo dimostra il tuffo ad incoronare il pallone in piena area viola. Segna, ma soprattutto crea occasioni: sono sei i tiri in porta dell'11 granata. Una sola volta in carriera in Serie A aveva fatto meglio: sette tiri in porta nel settembre 2015 contro il Frosinone, quando vestiva la maglia della Juventus.

I MARGINI – Una vera e propria scossa caratteriale la sua, arrivata nel momento per lui più complicato. E se la tanto discussa esclusione contro il Genoa aveva fatto deflagrare un caso in casa Torino, il gol e la prestazione contro la Fiorentina hanno emesso una sentenza diversa: Zaza c'è e può tornare ancora molto utile a questa squadra. Sia chiaro: una rondine non fa primavera e ci sono ancora ampi margini di miglioramento. Zaza infatti è ancora molto lontano dagli 11 centri in 31 presenze realizzati con la maglia del Sassuolo nella stagione 2014-2015. Eppure, stando ai numeri, l'11 granata sembra aver imboccato la strada giusta: le statistiche parlano di 6 gol e 4 assist in 1108’ stagionali. Con un ulteriore dettaglio: nelle gare in cui ha segnato, il Toro non ha mai perso. Troppo prematura una bocciatura dunque, con Mazzarri che sa di avere tra le mani un patrimonio da valorizzare: "Le critiche della scorsa settimana lo hanno temprato - ha confessato il tecnico di San Vincenzo nel post partita (LEGGI QUI) - Lui è un giocatore che ha bisogno di essere pungolato, ha bisogno di stimoli. Si è allenato bene e l'ho fatto giocare, se dimostrerà di meritarlo con me troverà spazio".  Tradotto: dipende tutto da Zaza. Sullo sfondo adesso ci sono Hellas Verona e Spal, per dimostrare che il gol e l'ottima prestazione contro la Fiorentina non sono state frutto del caso.

Lorenzo Chiariello

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