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Toro, poche gioie in Coppa Italia: mai oltre i quarti dal 1994

Andrea Calderoni

Detto dei tre risultati migliori, dobbiamo poi parlare delle eliminazioni premature dalla Coppa Italia. Nel 2006/2007 al secondo turno contro il Crotone (sconfitta per 2 a 1, dopo aver battuto l’Ivrea all’esordio). Nel 2007/2008 agli ottavi contro la Roma (andata a Torino 3 a 1, ritorno all’Olimpico 4 a 0 per i giallorossi). Nel 2009/2010 al terzo turno contro il Livorno (k.o. 2 a 0, dopo aver superato il Figline). Nel 2010/2011 al terzo contro il Bari (sconfitta 3 a 1, dopo aver patito le pene dell’inferno contro il Cosenza). Nel 2011/2012 al terzo contro il Siena (k.o. 1 a 0, dopo aver sconfitto 1 a 0 il Lumezzane). Nel 2012/2013 al quarto sempre contro il Siena (questa volta 2 a 0 per i toscani). Nel 2013/2014 al terzo contro il Pescara (prima partita del torneo e subito sconfitta per 1 a 2). Poi, dal 2014/2015 una serie di eliminazioni agli ottavi con Lazio (1-3 nel gennaio 2015), Juventus (4-0 nel dicembre 2015), Milan (2-1 nel gennaio 2017) e Fiorentina (0-2 nel gennaio 2019). I quarti del 2018 e del 2020 restano, dunque, ancora troppo poco. Lo score è ampiamente negativo e i ricordi felici dei tifosi granata in Coppa Italia non possono che risalire al secolo scorso. Da mercoledì il via ad una nuova avventura, la quindicesima della gestione Cairo (nel 2005/2006 il Torino non prese parte alla coppa nazionale).

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