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Il granata della porta accanto

Toro, attesi segnali di progetto

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Il granata della porta accanto / Quali sono le strategie del Torino FC per le quali Juric si è sentito di affermare "tutto bene" uscendo dalla riunione con la dirigenza granata?

Alessandro Costantino

"Tutto bene" ha detto laconicamente Juric uscendo dal summit con Cairo e Vagnati a Milano all'indomani della fine del campionato. Due parole sbrigative che vogliono dire tutto e niente, ma che al momento non sappiamo davvero come interpretare. D'altronde, se non sbaglio, noi tutti ci ripetevamo "andrà tutto bene" mentre eravamo in pieno lockdown da pandemia Covid e sul come è poi finita ognuno può trarre le proprie conclusioni a seconda della propria personalissima visione della vita.

È vero che non è nemmeno ancora finito il mese di maggio, che manca più di un mese al raduno estivo della nuova e particolarissima stagione (quella, per capirci, che avrà i due mesi di interruzione a metà per il Mondiale del Qatar) e che quindi sarebbe stato impensabile vedere qualche segno tangibile di operazioni di mercato a questa data, però quello che noto, e che un po' mi preoccupa, è la totale mancanza di segnali che indichino che una strada sia stata quantomeno scelta, se non proprio già intrapresa.

Se c'è una cosa che ho sempre imputato in negativo al presidente Cairo è la mancanza di una "vision" per il Torino, la totale assenza di una progettualità di medio lungo periodo che non sia quella corrente del navigare a vista coi conti il più in ordine possibile. Perché, e lo abbiamo visto anche in altre sue aziende come La 7 o RCS, il presidente è bravo a fare tornare i conti e di questo dobbiamo dargliene atto così come riconoscergli che questo suo "talento" ben si sposa con una gestione virtuosa assolutamente fondamentale in ogni business, per carità. Poi però, va anche detto che tutti i business hanno dei piani di sviluppo a medio e lungo termine che banalmente possiamo fare rientrare nella categoria "obbiettivi" e che in fondo sono la "stella polare" che i manager seguono nelle scelte strategiche che sono chiamati a fare.

Ecco, quello che al momento io non vedo, ma potrebbe tranquillamente essere un mio limite come osservatore esterno, è l'obbiettivo di lungo termine del Torino FC, obbiettivo che una società che ha come core business la competizione sportiva di alto livello (parliamo di Serie A, cioè della massima serie italiana) a maggior ragione dovrebbe avere.

Quali sono le strategie del Torino FC per le quali Juric si è sentito di affermare "tutto bene" uscendo dalla riunione programmatica con la dirigenza granata?

Sono abbastanza certo che sia questa la domanda che ronza nella testa della maggior parte dei tifosi del Toro in questo momento, una domanda che ci poniamo tutti in realtà già da qualche lustro a questa parte. Perché poi, al di là dei giocatori che riuscirai o meno a prendere sul mercato, dei rinnovi o dei prestiti, dei moduli o dei risultati, è la progettualità che definisce il perimetro in cui ti muovi e in cui selezioni obbiettivi e strategie di crescita e/o consolidamento. Senza una progettualità ben chiara con un punto di arrivo ben definito e non importa in quanto tempo raggiungibile, ogni tua mossa si perde nella casualità del momento e non concorre a portare risultati a tendere, ma a sortire semplicemente effetti positivi e negativi nel brevissimo periodo.

Mi piacerebbe quindi sapere, non solo come si muoverà Vagnati sul mercato per accontentare Juric nel componimento della rosa della prima squadra, ma anche quali saranno le strategie e i budget a disposizione di Ludergnani per il settore giovanile e quali saranno i passi che la società intende fare sulle strutture (Robaldo e Filadelfia, ma anche lo stadio Olimpico, sul quale doveva esserci un confronto con la nuova amministrazione comunale che ancora non c'è stato).

Qui parliamo tutti del rinnovo o meno di Belotti, che è importante, lo so, ma che è solo la punta dell'iceberg di una rete di strategie che dovrebbero essere ben chiare e definite, ma che a me personalmente, sembrano invece fumose e mal delineate.

Sì attendono, quindi, segnali in proposito: anche a me e al restante milione di tifosi granata piacerebbe dire "tutto bene" come ha fatto Juric…

Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.

Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.

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