In base alla tua esperienza, se fossi nei panni di Longo, a cosa daresti la priorità?
"So cosa sta passando Moreno, momenti simili li ho vissuti anche io. Abbiamo spesso analizzato, nelle settimane scorse, i problemi del Torino attuale; alcuni di essi affondano le proprie radici in quanto è successo fin dall'estate, con la preparazione fisica accorciata (senza molti elementi impegnati con le Nazionali) a causa del ripescaggio in Europa League che è arrivato solo a fine giugno. Potrebbe esserci un problema di condizione fisica, ma secondo me il tema principale resta quello mentale. La squadra affonda al primo errore, non c'è aiuto tra i compagni, mancano carattere e personalità. E' una situazione molto dura ma io credo che Longo abbia le qualità per uscirne. Dal mio punto di vista, io punterei prima di tutto a recuperare pienamente tutti i giocatori (spero che Ansaldi torni presto al top, perchè è determinante) e a migliorare la condizione fisica generale. Poi punterei su una formazione tipo ben delineata: 11-13 giocatori che ritengo più affidabili e sui quali fare affidamento. Infine, chiederei ai 3-4 leader che il Torino ha (e sappiamo bene chi sono) di prendersi le responsabilità: devono dare l'esempio in campo trascinando dietro di sè i compagni".
Intanto, ora, questo Toro deve preoccuparsi di non rimanere invischiato nella lotta salvezza?
"Direi proprio di sì, il pericolo è dietro l'angolo. Serve ricompattarsi, serve aiutarsi l'un l'altro, serve non perdere la testa e agire con intelligenza e concretezza. In campo vanno fatte le cose semplici e giuste, non bisogna tentare di strafare, le finezze vanno lasciate perdere. Spero, come detto, che non ci siano più problemi fisici: tutti devono stare bene".
Il primo gol di Verdi può essere la scintilla giusta per lui?
"Intanto lasciami dire che mi ha sorpreso vederlo uscire per un problema muscolare a Lecce e poi giocare senza problemi la giornata dopo. Questo mi ha molto sorpreso. Per il resto, contro la Sampdoria ho visto il solito Verdi, però hai ragione nel dire che il gol può aiutarlo a ritrovare autostima".
Infine, so che tieni sempre d'occhio i risultati delle giovanili granata: ti senti di commentare la stagione che stiamo vivendo anche da questo punto di vista?
"C'è poco da stare allegri: la Primavera fatica, l'Under 18 ha preso cinque gol dall'ultima in classifica. Guardo le classifiche e mi accorgo che il Torino fatica in tutte le categorie tranne che nell'Under 15, la squadra di Menghini è l'unica a far ben sperare per il futuro. Che dire, è una stagione storta e faticosa da diversi punti di vista: serve farsi qualche domanda e serve soprattutto ricompattarsi".
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