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In pochi si sarebbero aspettati un Toro a otto punti dopo quattro gare, soprattutto dopo una campagna acquisti irritante per lentezza e qualità dei nuovi arrivati. Per fortuna, nonostante le incomprensibili mosse della società (che ha colpevolmente ignorato le ben note necessità della squadra sul mercato), il nuovo mister si è da subito rimboccato le maniche e sta facendo buon fuoco con la poca legna a disposizione. A noi tifosi non resta che prendere il buono di quanto visto fino ad ora e continuare a sostenere squadra e allenatore che hanno anche il grande merito di aver riportato allo stadio tanti sostenitori sfibrati da anni di mediocrità e scarse ambizioni. Il Grande Torino stracolmo e in festa per una partita in casa con il Lecce è la testimonianza che i tifosi granata sono vivi e vegeti, e la prolungata contestazione appare sempre più una legittima difesa nei confronti di chi continua ad ignorare volutamente l’immenso potenziale che i valori, la storia e i sostenitori del Toro rappresentano, anche in meri termini di marketing, brand e output (tanto per usare una terminologia familiare a chi nel Toro vede solo un registratore di cassa).
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La gara di oggi ci dice che cuore e voglia della squadra ci sono, ma che alla luce della pochezza del mercato estivo ci aspetta un campionato lungo e complicato, nel corso del quale una gruppo meno qualitativo dello scorso anno è chiamato ad ottenere risultati migliori. Vanoli ha capito che per riuscirci deve poter contare su chi vive di passione per il Toro. Credo che questo, insieme alla capacità di motivare un gruppo sfibrato dal triennio Jurić, sia uno dei suoi meriti più grandi. Piedi ben piantati per terra dunque, ma solo per poter sostenere meglio giocatori e mister che speriamo ci facciano levare spesso le braccia al cielo.
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Il Toro, il giornalismo e l'Europa da sempre nel cuore. Degli ultimi due ho fatto la mia professione principale; il primo rimane la mia grande passione. Inviato, corrispondente, poi portavoce e manager della comunicazione per Commissione e Parlamento Ue, mi occupo soprattutto di politica e affari europei. Da sempre appassionato di sport, mi sono concesso anche qualche interessante esperienza professionale nel mondo del calcio da responsabile della comunicazione di Casa Azzurri. Osservo con curiosità il mondo da Bruxelles, con il Toro nel cuore.
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