UNA VOCE FUORI DAL TORO

Pensavo fosse amore… invece era un calesse

Pensavo fosse amore… invece era un calesse

Torna "Una voce fuori dal Toro" la rubrica a cura di Enzo Borgna: "Ho l’impressione che il male oscuro della squadra sia non riuscire a portare a casa il risultato. Tocca a Juric e anche ai tifosi (incitando chi sbaglia) porre fine alla situazione"

Enzo Borgna

Con mia grande soddisfazione, uscendo dallo stadio dopo la prestazione contro la Lazio, ero convinto che fosse in corso, nell’interesse del Toro, un’osmosi tra maggioranza silenziosa e minoranza rumorosa. Nessuno più che parlasse di “Cairese” ma tutti tifosi del Toro, e più nessuno che storpiasse il nome di Vagnati.

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Alcuni giorni dopo ho invece letto le dichiarazioni dei sedicenti portavoce della Maratona in cui si comunicava che coloro che occupavano abitualmente tale settore non sarebbero andati a vedere il derby per protesta contro il green pass (?), salvo scoprire, a poche ore di distanza, che non c’erano più biglietti in vendita in Maratona. Non solo. Dopo il pareggio con il Venezia ho purtroppo constatato che la stima per Juric è già in forte calo.

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Quando si è lamentato per il ritardo negli acquisti v’è stata una propria e vera ovazione: finalmente un tecnico capace, non si fa intimidire dal Presidente, ha le idee chiare, “Je suis Juric” etc...etc… Successivamente il fatto che avesse ritenuto i tanto criticati Milinkovic-Savic, Linetty e Rodriguez come punti fermi della squadra non era condiviso ma, arrivando i risultati, era stato tollerato.

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Il pareggio con una neopromossa ha invece portato il Mister a dire cose che non sono piaciute e che, a quanto ho letto in alcuni commenti, hanno minato la sua credibilità. Se è vero che il Mister è un tecnico che dice sempre quello che pensa (ad es. quando ha criticato i dirigenti) ritengo lo faccia anche quando difende Djidji (“Per me è la più grande scoperta in positivo dal ritiro in avanti”) o parla bene di Baselli (“È un giocatore estremamente tecnico con grande visione di gioco, purtroppo gli ultimi anni sono stati difficili per lui con mille infortuni e ha perso la forma”). Ovviamente condivido il giudizio sui due giocatori, sono convinto che uno dei suoi più grandi meriti sarà quello di rivalutare una rosa troppo bistrattata dai tifosi.

Per quanto riguarda invece le prestazioni, sia quella con il Venezia che quelle precedenti, ho l’impressione che il male oscuro della squadra sia lo stesso che aveva pregiudicato le partite giocate bene dal Toro di Gianpaolo (su tutte Sassuolo e Lazio). La paura di non riuscire a portare a casa il risultato. Tocca a Juric, e, non mi stanco di ripeterlo, anche ai tifosi (incitando chi sbaglia), porre rimedio definitivamente alla situazione.

Sabato c’è il derby che giocheremo più che mai da Toro pure mancando tanti giocatori (non mi piace usare il termine titolari) anche se sono convinto che, per il momento, non siano quelle con le grandi, o presunte tali, le partite decisive. L’importante è trovarsi a pochi punti dalla settima in classifica a metà del girone di ritorno. Sempre e comunque forza Toro.

Avvocato generalista da oltre 40 anni, autore di un saggio sulla storia della professione forense pluripremiato (con un lontano passato di direttore sportivo di due squadre militanti in Eccellenza) e tifoso del Toro da quando Meroni ha vestito la maglia granata.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.

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