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Una voce fuori dal Toro

Punto e a capo

Punto e a capo

Torna l'appuntamento con Una voce fuori dal Toro, la rubrica a cura di Enzo Borgna

Enzo Borgna

Inutile dire che la vittoria di domenica è stata salutare per tutti. Per i giocatori, per i tifosi (maggioranza e minoranza…) e per la società. Sin dal primo mio articolo avevo mostrato fiducia nella capacità del Mister di gettare le basi per un progetto vincente, soprattutto in questo primo anno, rivalutando la rosa della squadra esistente alla data del suo ingaggio. Ed a proposito di giocatori, mi premono alcune considerazioni su Milinkovic-Savic e Rodriguez. Quanto al primo premetto che, a scanso di equivoci, il paragone che vado a fare è forzato. Ma i tifosi non più giovani ricorderanno che le prime giornate di campionato di Terraneo, il successore di Castellini, furono da incubo. Ma la fiducia di Radice e gli incitamenti dagli spalti dopo i suoi errori, pure in presenza di perplessità sulle sue potenzialità, lo trasformarono in uno dei migliori portieri della storia granata. A tal proposito mi complimento per il commento arguto dell’utente “Messere Granata” sotto l’articolo del collega Tardy. Quanto invece a Rodriguez mi auguro che anche i più critici si stiano ricredendo. Contro la Salernitana, le sue sovrapposizioni sempre puntuali e la sua tecnica hanno contribuito in maniera determinante alla prestazione di Ansaldi e sono convinto che il Mister punti molto su di lui anche per fare crescere tatticamente Buongiorno.

Non nascondo che, come per Verdi, ho un debole per Baselli. Mi è parso di capire che viene ritenuto l’alternativa a Mandragora (è stato il primo a scaldarsi quando sembrava che il titolare si fosse infortunato) la cui presenza in campo è talmente fondamentale da essere uno dei pochi insostituibili. Applausi per averlo preso a Vagnati, nei cui confronti anche la “minoranza rumorosa” muterà il giudizio sulle sue conoscenze calcistiche. Quando gli acquisti sono azzeccati il merito è di chi glieli avrebbe suggeriti, in caso contrario la colpa è sua.

A chi mi ha sollecitato a scrivere “qualcosa di granata” rispondo di rileggersi i miei articoli tra un mese, ma quel che più conta è comportarsi da tifoso granata come ha fatto la Maratona inneggiando a Juric e al Gallo e salutando Obi. Questi sono i tifosi di cui avevo nostalgia, e dei quali si erano perse le tracce dopo i preliminari di Europa League e dopo la partita con il Lecce nella 3^ di campionato del 2019. A tale proposito molto banalmente osservo che l’affluenza dei tifosi allo stadio è solamente conseguente ai risultati, e secondo me prima o poi lo stesso Cairo, nel corso del triennio Juric, verrà applaudito. Però su questo voglio tranquillizzare i lettori. In uno dei prossimi articoli elencherò quelli che, a mio parere, sono stati in passato gli errori del Presidente. Sempre e comunque forza Toro.

Avvocato generalista da oltre 40 anni, autore di un saggio sulla storia della professione forense pluripremiato (con un lontano passato di direttore sportivo di due squadre militanti in Eccellenza) e tifoso del Toro da quando Meroni ha vestito la maglia granata.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.

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