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UNA VOCE FUORI DAL TORO

Je suis Sancho Panza

Je suis Sancho Panza

Torna l'appuntamento con Una voce fuori dal Toro, la rubrica a cura di Enzo Borgna

Enzo Borgna

Alcuni lettori della mia rubrica osservano come i miei articoli siano troppo banali. Li ringrazio perché lo ritengo un complimento. Criticare sempre e comunque crea consenso ma distoglie da quella che è la realtà. Ed allora molto banalmente mi chiedo se qualcuno è davvero convinto 1) che la contestazione convincerà Cairo a cedere la società 2) che senza le esternazioni di Juric non sarebbero arrivati gli ultimi tre acquisti 3) che i profumati stipendi pagati in questi anni non mostrino il desiderio di portare in alto il Toro 4) che gli acquisti e le cessioni degli scorsi anni siano stati fatti solo tenendo presente i conti e non le esigenze dell’allenatore del momento. A tale ultimo proposito, da avvocato ricordo che occorre sempre distinguere tra colpa e dolo. Capitolo campagna acquisti. Ribadisco che condivido la prudenza della società e chiedo a chi interessa parlare di calcio di esprimere un giudizio sul mio ragionamento. Le top 8 (oltre alle solite aggiungerei anche la Fiorentina) sono nettamente superiori alle restanti 12. Proprio grazie a Juric, ed a prescindere dalla campagna acquisti, saremmo comunque stati da 10-11^ posto in classifica. Conseguentemente perché non cercare di rivalutare qualche giocatore della rosa eccessivamente svalutatosi anche per responsabilità, a mio modo di vedere, dell’osannato Nicola? Non ho potuto andare a Firenze, ma dalla tv mi è parso che qualcuno di loro si stia lentamente ritrovando.

A proposito di Pastore, alcuni mi hanno stuzzicato per aver indicato in lui il mio sogno di mercato. Mi spiego: tanti, tra chi come me ama il calcio, hanno un debole per giocatori per così dire “estremi”. E purtroppo, senza volere fare paragoni, debbo constatare che nel ricordare i grandi del passato del Toro poche volte ho visto citare Meroni. Per ragioni anagrafiche lo ricordo bene ed è grazie a lui che non vedevo l’ora di essere nella Maratona a gridare “Forza Toro”. Ed è proprio il ricordo di Meroni che mi fa indispettire ove il Gallo non rinnovasse il suo contratto, perché so quanto sia importante per conquistare nuovi tifosi. Nel 2019 dietro di me allo stadio c’era un tifoso milanista che aveva fatto l’abbonamento perché la figlia era diventata una tifosa granata grazie al Gallo. Concludo: a chi insiste per conoscere su quali basi fondo i miei ragionamenti su maggioranza e minoranza del tifo, rispondo che nella vita reale ho più amici tifosi del Toro che fanno parte della cosiddetta maggioranza silenziosa nonostante ci siano sempre i soliti nickname che criticano sempre e comunque. Ed a proposito di minoranza rumorosa ricordo, a chi l’avesse letto, Don Chisciotte della Mancha. Tutti, nessuno escluso, in certi momenti della vita siamo stati dei Don Chisciotte ed abbiamo rumorosamente combattuto contro i mulini a vento. Ma il capolavoro di Cervantes si conclude con il rinsavimento del protagonista. Basta critiche a prescindere e sempre forza Toro.

Avvocato generalista da oltre 40 anni, autore di un saggio sulla storia della professione forense pluripremiato (con un lontano passato di direttore sportivo di due squadre militanti in Eccellenza) e tifoso del Toro da quando Meroni ha vestito la maglia granata.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.

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