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UNA VOCE FUORI DAL TORO

Il grido di dolore di Juric

Il grido di dolore di Juric

Torna l'appuntamento con "Una voce fuori dal Toro", la rubrica a cura di Enzo Borgna: "Il Mister è stato il primo vero acquisto, ma troppi lo hanno apprezzato solo perché si è lamentato delle presunte inadempienze societarie"

Enzo Borgna

In tutti i miei articoli avevo scritto che la fiducia nella stagione la riponevo nel Mister ed in Cairo. Non credo pertanto di essere uno di quelli che sale sul carro del vincitore (o vincitori), perché sono sempre stato convinto che per il Toro, con l’arrivo di Juric, sarebbe stato un nuovo inizio. Il Mister è stato infatti il primo vero acquisto, ma troppi lo hanno apprezzato solo perché si è lamentato delle presunte inadempienze societarie. Sicuramente non è un fesso e non voleva alimentare eccessive aspettative, ma dire che oramai era troppo tardi per gli eventuali acquisti è stata una vera e propria stupidaggine. Avrei infatti condiviso le sue esternazioni dopo le ore 20 del 31 agosto. Ritengo anche che Cairo, che sicuramente è ancor meno fesso di Juric, non si sia dispiaciuto più di tanto per le dichiarazioni pre e post Fiorentina, ben sapendo che questo crescente entusiasmo per il Mister condurrà ad una maggiore presenza allo stadio ad incitare la squadra. Del resto quando Vittorio Emanuele II tuonò in Parlamento circa il grido di dolore che si levava dall’Italia il discorso aveva avuto il placet di Napoleone III. Il classico gioco delle parti.

Sono pure convinto che l’arrivo di Praet, di cui nessuno aveva mai parlato, sia stato anche un messaggio subliminale allo stesso Mister. In ogni caso non mi vedevo Juric incatenarsi al Filadelfia come forse sarebbe piaciuto alla minoranza rumorosa. Sempre a proposito di maggioranza e minoranza (sul tema Belotti non mi sono sbagliato) un lettore nei commenti ha riportato le mie esatte parole e, pure condividendole solo in parte, non ha equivocato il senso di ciò che volevo dire come hanno fatto taluni. Riguardo il mercato (il mio sogno era l’arrivo di Pastore) condivido chi ne critica la durata e penso che dovrebbero essere le stesse società a pretendere che si concluda prima dell’inizio del campionato. Ma sul fatto che gli acquisti siano arrivati solo a fine mercato, chi segue il calcio sa meglio di me che i prezzi scendono durante gli ultimi giorni e conseguentemente tutte, dico tutte, le società cercano di risparmiare. Sono anche contento per Vagnati, spesso oggetto di critiche fuori luogo. Se Cairo non può o non vuole spendere, che colpe ha il Ds? Per parte sua ha ceduto al giusto prezzo (cosa in tempi come questi non facile) Meitè, Lyanco e l’anno scorso Berenguer.

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Concludo dicendo che è mia abitudine riconoscere gli errori ed effettivamente nell’ultimo articolo ho fatto confusione sull’episodio della mancata consegna della fascia da capitano tra Belotti e Mandragora durante Torino-Atalanta. Chiedo scusa, ma lo stesso Mandragora non conosceva la regola. In ogni caso sempre e più che mai forza Toro.

Avvocato generalista da oltre 40 anni, autore di un saggio sulla storia della professione forense pluripremiato (con un lontano passato di direttore sportivo di due squadre militanti in Eccellenza) e tifoso del Toro da quando Meroni ha vestito la maglia granata.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.

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