Una voce fuori dal Toro

Toro anno uno

Toro anno uno

Torna l'appuntamento con Una voce fuori dal Toro, la rubrica a cura di Enzo Borgna

Enzo Borgna

L’ottimismo che ho manifestato sin dal mio primo articolo della rubrica era giustificato ed infatti il Toro, inteso come proprietà-dirigenti-tecnici-calciatori nel suo complesso, è ripartito. Ovviamente arriveranno anche partite meno esaltanti di quella con il Sassuolo, ma l’importante è avere iniziato un cammino che darà soddisfazioni anche ai tifosi più esigenti. Per il momento tutti hanno fatto il proprio dovere. Il Presidente scegliendo l’allenatore giusto e rinnovando il quadro dirigenziale, Vagnati mettendo a disposizione del tecnico una rosa competitiva. Riguardo Juric mi taccio perché finalmente tutti sono diventati suoi estimatori. A proposito del rinnovo dirigenziale circa il settore giovanile, il cui ex dirigente nei nove anni di sua competenza ha portato stabilmente in prima squadra pochi giocatori, non oso pensare a cosa si sarebbe letto e sentito se fosse stato Ludergnani a cedere il promettente Lucca.

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A questo punto, sempre nell’ottica di migliorare, una grossa mano la devono dare i tifosi e Belotti. I primi, pure mantenendo ciascuno le proprie convinzioni, sono chiamati ad applaudire ed incitare, soprattutto in ipotesi di errori, i calciatori maggiormente criticati. Penso a Milinkovic-Savic, Rodriguez, Linetty e Verdi. Sul punto invito a rileggere quanto scritto riguardo Baselli e Pulici sempre nel mio primo articolo. Capitolo Belotti. Mi auguro abbia superato lo stress di avere scoperto di non essere l’oggetto del desiderio di squadre importanti e si sia concentrato su cosa vuole fare da grande. Rinnovare e, tra le tante fortune dei capitani del Toro, continuare ad essere colui che il 4 maggio a Superga legge ad alta voce i nomi incisi sulla lapide, o scegliere, legittimamente peraltro, di provare un’esperienza in un’altra squadra, ma prima rinnovando il contratto. Non farlo sarebbe uno sgarbo anche nei confronti dei tifosi perché penalizzerebbe le casse societarie.

Una decisione è da prendere comunque in tutta fretta. Si racconta infatti che un attore teatrale di grande fama un bel giorno si mise a fare le bizze. Il titolare del teatro fece di tutto per convincerlo a continuare a recitare, anche aumentandogli il compenso, ma l’attore tardava a decidere. Un bel giorno, stanco di aspettare, il titolare lo ebbe a rimpiazzare. Il sostituto ebbe un tale successo che, quando l’attore capriccioso si decise ad accettare le proposte, gli venne risposto che non si era più interessati alle sue prestazioni. Da ultimo un bentornato a Mazzarri su una panchina della Serie A. Sempre e comunque forza Toro.

Avvocato generalista da oltre 40 anni, autore di un saggio sulla storia della professione forense pluripremiato (con un lontano passato di direttore sportivo di due squadre militanti in Eccellenza) e tifoso del Toro da quando Meroni ha vestito la maglia granata.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.

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