LE VOCI

Dionisi pre Torino-Sassuolo: “Henrique non ci sarà, rispetto per i granata”

Redazione Toro News

Le parole dell'allenatore neroverde in vista del match di domani, che si giocherà alle 20:45 presso lo stadio Olimpico Grande Torino

Alla vigilia di Torino-Sassuolo, match valido per l'undicesimo turno della Serie A 23/24, il tecnico del Sassuolo Alessio Dionisi ha rilasciato delle dichiarazioni nella consueta conferenza stampa. Queste le sue parole.

Posticipo atteso dopo la Coppa. Ottobre non è stato in linea con le vostre e le loro aspettative...

"Due squadre che hanno un'identità diversa, che hanno dimostrato di meritare negli anni quello che hanno ottenuto e che vogliono fare un campionato positivo. Noi davanti abbiamo una squadra come il Torino che ci ha reso sempre la vita difficile, così è stato sempre da quando ci sono e domani sarà una partita difficile proprio perché il Torino è una squadra ostica, fisica, si è rinforzata perché è una realtà importante che ha fatto molto bene l'anno scorso e vuole confermarsi. Anche noi veniamo da un momento di risultati meno positivo ma ci sono dei momenti e se non accetti il momento che vivi e vuoi di più poi nel modo sbagliato non ne vieni fuori. Abbiamo le qualità per emergere, ovvio che confermarsi non è la cosa più semplice. Domani la partita sarà difficile, dovremo andare là con grande determinazione perché solo le nostre qualità non basteranno".

La Coppa le ha dato qualche risposta in vista del campionato?

"La prima risposta era il passaggio del turno, ora approdiamo al terzo turno e poi ci penseremo in futuro. Era importante dare minutaggio, vedere qualcosa di quello che ho visto, fare una prestazione positiva, poi ovvio che sotto gli occhi di tutti c'è una squadra di A che va ai rigori contro una di B ma c'è anche chi è uscito. Non era semplice, abbiamo giocato a una porta sola, poi se non riesci a sbloccare partite che solo sulla carta possono sembrare meno difficili, poi possono diventare difficili ma ho avuto risposte positive".

Come sta il gruppo?

"Henrique non sarà della partita, sapevamo che i pochi giorni tra una partita e l'altra non sono dalla sua parte e non so se rientrerà per la prossima. Quelli che hanno giocato in Coppa si sono allenati. Ovvio che qualcuno ha pagato un po' di più il fatto di aver giocato poco e poi ha giocato 120 minuti e non dovremmo aver problemi da questo punto di vista".

Il dualismo Cragno-Consigli sta aiutando tutti e due?

"Questo è quello che alza il livello dei giocatori: la competizione. Ma è così in tutti i contesti lavorativi. Anche giocatori molto maturi se non sono in competizione un minimo lasciano. Prima di tutto devono accettare il dualismo, in qualsiasi ruolo, e se non lo fai fai fatica a migliorarti. Alessio e Andrea lo hanno accettato e questo ti eleva. Se si analizza una prestazione singola un errore può compromettere una prova ma io sono contento di entrambi. Sapevo che all'inizio poteva essere una scelta un po' scomoda perché Andrea ha fatto la storia e continua a farla, è un portiere che non deve essere messo in discussione e mai lo sarà da parte mia ma c'è un momento in cui bisogna alzare il livello della competizione e ora stanno facendo entrambi".

Il Toro è stato contestato dopo il Frosinone. Troverete un ambiente diverso da quello dell’anno scorso: può essere un vantaggio? Per questo motivo, puntare a forzare la mano subito potrebbe essere una vostra strategia?

"Magari. Quella è la volontà, anche con il Bologna credo si sia vista la volontà di attaccare e di fare gol, poi ci sono gli episodi e la qualità degli avversari. Come atteggiamento mi aspetto il massimo. Il Torino lo rispetto tanto per quello che ha fatto e le qualità che ha e per il mercato che ha fatto, ha messo dentro Tameze, Zapata, giocatori esperti, ed è un valore aggiunto. Ci sono momenti. Non credo che il Torino sia in crisi. Noi dobbiamo stare dentro al nostro momento, sapere che creiamo tanto e finalizziamo meno, ma dipende da noi, dalla determinazione, dalla spinta della squadra, perché anche i calci d'angolo sono determinanti, in Coppa ne abbiamo battuti 17, perché poi conta anche la determinazione".

Lei dopo la gara ha detto: “Spero che il rigore serva a Laurienté”. In questi pochi giorni d’allenamento ha visto qualche segnale importante? Perché nell’occasione sprecata in partita con lo Spezia, con quel tiro forte mandato in curva, c’è secondo me tutta la sua frustrazione per questo momento non positivo.

"Era un po' sbilanciato lì, è rientrato, ha guardato Mulattieri, forse ha pensato troppe cose, era un po' sbilanciato e ha calciato. Non avesse calciato con forza avrebbe preso lo specchio forse ma era sbilanciato. Io ho visto delle risposte, già dal 1' minuto in cui è entrato in Coppa, ovvio che deve andare a cercare le condizioni migliori per lui ma adattare le qualità alla partita e all'avversario. Ho visto delle cose che mi piacciono in questi giorni, fermo restando che Armand non sarà mai un problema e non è un problema. È quello che vogliono che fa la differenza, tutti gli riconosciamo delle qualità, poi confermarsi è un valore ulteriore ed è quella la difficoltà, è tutto lì il segreto. Non caricherei troppo di responsabilità lui, lui sa che può fare di più".

Che classifica è quella del Sassuolo? Ci sono 5 squadre sotto, +4 sulla terzultima, -5 dalla Lazio ottava...

"La guardiamo, viviamo di risultati, ci giudicate per i risultati, è normale che sia così. Mancano 28 partite alla fine del campionato e mi sembrano tante, l'anno scorso abbiamo fatto 17 punti nel girone d'andata, sappiamo che fare poi 28 punti nel ritorno come è successo a noi è cosa da poche, da squadre che ambiscono all'Europa. Dobbiamo fare di più dell'anno scorso, partiamo dall'anno scorso sapendo che non sarà facile confermarci. Dobbiamo fare più di 17 punti nel girone d'andata, poi ovvio che guardiamo la classifica, ma non abbiamo l'acqua alla gola, domani non è una finale ma è una gara importante, guardo avanti e indietro ma guardo noi. So che possiamo fare di più ma bisogna accettare quello che si fa altrimenti si fa un errore. Non siamo una squadra da Europa ma nel futuro, che non è quest'anno, ritornare in Europa dopo 11 anni però uno step per volta. Ora abbiamo 11 punti, ci giochiamo l'11esima, e il nostro obiettivo è fare a Torino sapendo che non è facile perché non lo determini solo tu".

Il Sassuolo a livello punti non si è peggiorato ma la posizione in classifica è un'altra, ci sono dei valori diversi? È un altro campionato?

"Io credo che alla fine con certi punteggi arrivi in certe zone di classifica. Le neopromosse hanno una spinta diversa, il Genoa è il Genoa, il Frosinone sta facendo bene, il Cagliari stiamo parlando di una regione che spinge una squadra, sono arrivate realtà importanti che di solito stanno più in A che in B e questo ha permesso che tutte sin dall'inizio abbiano giocato per i punti e li abbiano fatti ma la salvezza se non è a 35 e è a 38, l'Europa che non ci compete sarà a 63-64, ma nel lungo è difficile che le cose si discostino perché c'è uno storico enorme in Serie A ma analizzando le partite e il fatto che si giochi tanto, anche in maniera ravvicinata, e se non hanno l'organico completo sempre si ritrovano a giocare gare più equilibrate. Il livello delle neopromosse si è alzato ma difficilmente si alzeranno le quote salvezza ed Europa".


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