Una volta arrivati al ristorante a Balangero, situato su una collinetta a circa 500 metri sopra il livello del mare, c’era tutto il resto del gruppo ad attenderci sul piazzale nonostante il venticello gelido. Luca, il fedelissimo della maratona nonché “padrone di casa”, avendo prenotato il locale, era raggiante. Giacu D’Nota è un classica e semplice “piola” canavesana dove ad un prezzo più che ragionevole si è mangiato alla piemontese splendidamente ed abbondante, nonché bevuto un ottimo Dolcetto. I proprietari sono sembrati “compostamente emozionati” e felici per questa singolare visita, nella più classica tradizione piemontese, così come i clienti presenti ai tavoli accanto.Il servizio è stato impeccabile ed ottimo. La serata è continuata in modo fantastico. GDB libero, ispirato dall’atmosfera amichevole, ha tenuto banco e ci ha dato ulteriori spunti di riflessione, si è sentito e ci ha fatti sentire ancora più uniti e granata, nonostante lui non fosse più alla guida del nostro e suo TORO.Ad un certo punto ha preso in mano un gagliardetto con l’effige granata, che gli avevamo appena regalato, e l’ha baciato ripetutamente non nascondendo l’emozione. “ Io amo il Toro, mi è entrato dentro, capite?” .In tutti gli aneddoti che ci ha raccontato si è inteso anche del rapporto amore – odio con il presidente.Ha confermato quanto molti di noi hanno inteso ed affermano da tempo. La paradossale situazione di un imprenditore capace, che da quattro anni rappresenta l’unica seria possibilità di rinascita per questa società, ma che nel contempo rischia di fregarsi con le sue stesse mani oltre che far soffrire tutto il popolo granata.
GDB ci ha spiegato che purtroppo il Pres. anziché migliorare dal primo anno in B, è peggiorato. Se non altro il primo anno era timoroso di interferire sull’operato dell’allenatore. Il colpaccio dell’immediata promozione lo ha esaltato e convinto di essere il vero unico artefice del miracolo, di aver già capito tutto. Le espressioni di GDB sono state a tratti anche colorite, ma in fondo nascondevano il rammarico per non essere stato capace di imporsi, non tanto sui giocatori, quanto proprio su Cairo. In sostanza non è stato capace di frenare le ingerenze del Pres. che, forse inconsapevolmente, screditava troppo spesso la figura dell’allenatore. “ Da quando salito in serie A la campagna acquisti l’ha fatta praticamente sempre solo lui, come se dovesse comprare le figurine della Panini, fidandosi di consigli di persone poco competenti o troppo interessate, badando più all’immagine che alla sostanza” “ Essere un bravo imprenditore non significa avere esperienza di calcio, di schemi, di moduli; eppure dopo il primo anno è gia partito come se avesse capito tutto ed i risultati si sono visti” “Quando mi ha riconfermato fino al 2010 mi sono illuso che l'esperienza gli avesse insegnato qualcosa; purtroppo non è stato così, mi ha permesso di influire poco anche su questo mercato, ma ho taciuto, temevo di essere nuovamente esonerato prima di iniziare” “ Anche se acquisti e cessioni avevano creato più squilibri che equilibri, ho creduto comunque di poter con il tempo forgiare un gruppo degno di chiamarsi squadra; ma alle prime difficoltà ecco che il Pres. ha iniziato ad inserirsi nuovamente anche nella gestione della squadra; troppe le telefonate ad alcuni calciatori per ascoltarli, coccolarli, farsi spiegare gli umori e le motivazioni magari di alcuni errori ed alcune sconfitte” “ Cosa vuoi che rispondesse uno che il pomeriggio magari si era fatto un papera gigantesca che ci era costata un goal ed una sconfitta? - Il mister cura poco la fase difensiva .…..- e li a ricamarci su” “ Poi, fatto il censimento, chiamava me. Come si deve sentire un allenatore ?” “ Come gestisci un gruppo se sei esautorato da un Pres. tutto fare e che ovviamente non capisce un …… di calcio?” Ho virgolettato queste frasi perché effettivamente dette da GDB anche se non proprio con tutte le esatte espressioni riportate.In fondo, ripeto, non fanno altro che confermare quanto sapevamo gia.GDB ha parlato anche di tante altre cose personali, della sua bellissima famiglia, dell’amore e rispetto che ha per la moglie e la figlia, di un progetto di viaggio con loro ad inizio estate lungo la “ Via di San Paolo”, di una sua attività parallela a quella di allenatore (una specie di salvagente), di quanto sta nuovamente girando per l’Europa con visite più frequenti in Spagna, per osservare, imparare, crescere.
Ha detto che Dzemaili è uno dei pochi giocatori veramente da Toro in questo organico Ha ricordato a chi gli rimproverava di non aver utilizzato Vailatti, che anche Novellino dopo le prime partite, si è dovuto rassegnare ad accantonarlo. Per lui Tommaso è un grande talento ma non ha assolutamente voglia di allenarsi per cui si auto emargina. Ha ripetuto di non aver mai creduto ad un complotto della squadra contro di lui ma di essere stato costretto a ricredersi nella partita con la Fiorentina. “ Io sono un uomo schietto, sincero e non posso pensare che ci siano esseri umani che non lo siano; purtroppo sbaglio anche in questo”. Alla nostra domanda se avesse compreso chi fossero quelli che gli remavano contro si è intristito “ Si certo, un po’ in ritardo, ma non mi chiedete chi sono. Queste cose devo tenerle per me”. Involontariamente più tardi ci ha dato qualche indizio elencando chi, tra i ragazzi, gli aveva telefonato la sera dell’esonero. Uno di noi lo ha martellato tutta la sera su Pederzoli ma lui non ha voluto dire nulla; a fine serata gli è solo scappato “ Una delle più grandi delusioni che ho avuto!” Su Foschi ha detto di temere che possa rappresentare solo un “paravento” per Cairo pur non escludendo l’ipotesi “remota” che questa scelta possa rappresentare finalmente un sintomo di cambiamento tanto auspicato nel comportamento del Pres.: “ ognuno con il suo ruolo, i suoi spazi, le sue responsabilità in base alle competenze e senza deleterie ingerenze ” Io gli ho domandato se, qualora avessi scritto un pezzo su questa cena, mi concedeva il permesso di riportare le sue affermazioni e lui mi ha risposto “Fai pure, ma non scrivere proprio tutto, dai!”. Come avrete notato ho scritto di getto, senza curarmi dei tempi e delle assonanze tra gli argomenti, tutto quanto mi sono ricordato, anche perché onestamente GDB non ha mai pronunciato nulla di offensivo contro chicchessia. Quando verso la fine della serata gli abbiamo domandato cosa pensava del futuro della nostra squadra e se potevamo dire che nonostante tutto lui stava facendo il tifo per il Toro di Novellino ci ha risposto.“ Il Toro si salverà, si sarebbe salvato anche con me” Ha poi aggiunto “ In questi anni ed in particolare in questi ultimi due mesi non avete mai letto o sentito interviste nelle quali io abbia commentato in modo diretto o indiretto l’operato dell’allenatore che mi ha sostituito, ed i giornalisti credetemi mi chiamano tutti i giorni” “ Penso che questo sia l’unico comportamento corretto” “Io purtroppo, lo sapete, non ho ricevuto lo stesso trattamento per cui vi dico: faccio il tifo con tutto me stesso per il TORO. Punto!” GDB era in piedi dalle sei del mattino e ci aveva domandato di non fare tardi perché temeva di non reggere. L’atmosfera della serata lo ha coinvolto al punto di non accorgersi nemmeno che avevamo superato la mezzanotte e, come immaginavamo, non ha accettato che la cena gli venisse offerta partecipando con la sua quota. Ho voluto essere descrittivo, in questa mia “relazione” per non cadere nella retorica e nel sentimentalismo. Non ho certamente reso a dovere tanti aspetti fortemente umani e granata che hanno caratterizzati queste ore. Lasciatemi dire però che quando siamo usciti dal ristorante sia lui che noi sembravamo non voler più andare via. C’erano venti cuori granata sotto un cielo terso illuminato da una intensa luce lunare e tra di loro un condottiero ferito in cui credevamo che purtroppo si allontanava, probabilmente per non tornare più.
Ancora tanti abbracci, pacche sulle spalle e promesse di rivederci: poi è iniziato il viaggio di ritorno. C’è stata ancora l’opportunità per intendere che Gianni probabilmente, se e quando tornerà ad allenare, si recherà nuovamente in Spagna dove ha gia avuto qualche offerta interessante, per ora rifiutata. Ci ha dato la netta impressione che difficilmente, anche se gli venisse offerta l’opportunità, accetterebbe di allenare in Italia contro il nostro e suo Toro. Lo abbiamo lasciato al Residence verso l’una del mattino con questa sensazione condivisa e come tale ve la riporto. Ho atteso che venissero altre due prestazioni abbastanza convincenti del Toro di Novellino, finalmente corredate anche da una vittoria importante con l’Udinese, per inviare alla pubblicazione questo lunghissimo resoconto della cena con GDB.Chi ha la pazienza di leggermi sa che non ho mai nascosto la grande stima per questa persona.Continuo a credere che come allenatore e uomo sia meglio del WAN anche se apparentemente i risultati sembrano al momento darmi torto (e spero di cuore che continui così).Io mi limito però a ricordare che GDB non ha mai avuto Rosina e Abate contemporaneamente ed anche singolarmente disponibili per tutta la prima parte del campionato, perché sempre infortunati o in convalescenza da infortuni. Lo stesso di casi per Corini, che per quanto anziano e senza il piede magico di alcuni anni fa, è l’unico centrocampista a disposizione che possegga grande esperienza ed intelligenza tattica, soprattutto in fase di interdizione. Molti altri elementi che in queste ultime partite hanno finalmente dato un contributo all’altezza delle loro capacità, con GDB hanno “inspiegabilmente” fallito, in testa Sereni. Sappiamo tutti che il nuovo nostro “goleador” Dellafiore è arrivato a gennaio…. Foschi poco prima. Eppure anche in queste condizioni, il Toro riusciva e creare molte più azioni da rete rispetto agli avversari, non capitalizzandole per motivi spesso indipendenti dalle capacità della squadra, non dimentichiamolo.Insomma penso che anche senza essergli amico, possiamo obbiettivamente concedergli più di un attenuante.
Questo lungo articolo ha la finalità; di raccontare aspetti inediti della storia granata recente e della personalità di GDB, ma ha anche la presunzione, di lanciare l’ennesimo messaggio al nostro Pres. perché conceda all’allenatore, chiunque esso sia, tutta la fiducia necessaria, anche nei momenti difficili, in modo da renderlo l’unico ed insindacabile punto di riferimento per i ragazzi che vestono la maglia granata. E' così che deve fare un presidente se vuole veramente realizzare un progetto. Lo stesso dicasi per la costruzione delle squadra all'inizio di ogni campionato.Vorrei tanto che i tifosi granata che mi hanno pazientemente letto, comprendano i significati principali per cui ho raccontato di questa cena.Sono evidentemente un grande estimatore di GDB. Ho spesso criticato, penso a ragion veduta, le scelte del Presidente e non sono così convinto delle reali qualità del WAN, ma ho l’assoluta convinzione che ora come tre mesi fa, sarebbe un grave errore chiedere la testa di uno e dell’altro al primo eventuale risultato negativo. Entrambe vogliono quello che vogliamo noi, il bene del Toro. Dobbiamo sostenerli e, per quanto ci è possibile, mandare loro messaggi critici ma costruttivi perché non ripetano o commettano altri errori. Mi auguro che il racconto della serata trascorsa con GDB venga inteso in questo modo. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum” - “ Repetita iuvant ” * presidente del Toro Club CTO
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