Asso di indiscutibile importanza è anche Enrico Debernardi, primo granata che vestì la maglia della Nazionale segnando un gol. Enrico Bachmann, forte, indomito, atletico come pochi, vantò 81 presenze nel Torino e ne fu il capitano per quasi tutta la durata della sua carriera granata. Aldo Olivieri è un altro miracolo dalle sembianze di portiere. Giocò al Torino dal 1938 al 1942. Balza alla memoria anche Gino Rossetti. Come dimenticarsi delle 36 reti da lui totalizzate durante la stagione 1928-29?
Alcuni nomi sono inevitabili. Non può mancare Valentino Mazzola, l'Invincibile, da Franco Ossola considerato come "la sintesi del calcio", atleta fenomenale e inarrivabile tutt'oggi. Oppure Denis Law, centrocampista come Mazzola, parimenti geniale e capace di giocate sorprendenti a ogni partita. Tra i campionissimi non si possono non citare anche Virgilio Maroso, difensore dallo stile inimitabile, e Franco Ossola.
E che dire inoltre di Claudio Sala, il poeta del Gol, o di Gigi Meroni, virtuoso e spericolato, così come Giorgio Ferrini, altro centrocampista intelligente e spregiudicato? Basta fare il nome di Paolo Pulici, il più grande goleador della storia del Torino, e subito ci si sente mancare tanto grande è l’emozione.
Quanti ce ne sarebbero ancora da nominare! Da Francesco Graziani a Roberto Cravero a Marco Ferrante al giovane Andrea Belotti, di cui Hernán Crespo scrisse «Nel calcio di oggi ci sono pochissimi giocatori che riescono a far venire la pelle d'oca quando li guardi giocare. Belotti è uno di questi. Non è solo molto forte, ma sa trasmettere tanto alla propria squadra, ai compagni, ai tifosi e a tutti gli appassionati di pallone».
E voi a quali assi pensate?
Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.
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