PreparaToro / Nuovo appuntamento con la rubrica del prof. Marcello Tirrito
Il derby: una gara a parte, una gara sentita da entrambe le squadre, sia sotto il profilo tecnico-tattico che fisico atletico. Un derby, quello di sabato scorso, che ha finalmente messo in luce quello che tutti aspettavano: grinta, determinazione, voglia di vincere. Un derby che ha avuto un sapore unico, visto il momento del Torino, e soprattutto quello della Juventus. Veniamo al dunque ed andiamo ad analizzare, premettendo sempre che le mie osservazioni hanno un approccio di tipo scientifico e sono esclusivamente caratterizzate dal punto di vista da preparatore atletico, i dati offerti dalla Lega Serie A.
La gara ha prodotto un tempo di gioco effettivo di 48’07” su 95’08” minuti totali. E il Torino ha percorso un totale di km 106.393, nettamente più della Juventus (102.532). Finalmente! La gara è stata atleticamente dominata dai granata, e, infatti, i dati sono a favore. Contrasti vinti, molti intercetti, corsa in accelerazione sia in fase difensiva che in fase offensiva, e così nascono i due gol di Tonny Sanabria (giocatore che definirei, forse, il dopo Belotti…).
Secondo la heat map (che ricordo essere una rilevazione dell’occupazione delle zone di campo) il Torino evidenzia una maggior presenza nella metà campo della Juventus, quindi frutto di pressing ed occupazione degli spazi di campo a dovere; ciò significa che la resistenza psicofisica era predominante, sottolineando legittimamente la buona preparazione alla gara.
Il potenziale motorio, ovvero il “corredo” atletico di ciascun giocatore, è rappresentato dall’insieme di agilità, potenza muscolare, forza massima, efficienza anaerobica (identifica gli sprint), resistenza specifica. Da questo punto di vista i giocatori in campo hanno dato buoni segnali. Detto questo, Il Torino di Nicola, nonostante a livello tecnico-tattico sia a tratti andato in difficoltà (mi riferisco al possesso palla completamente a favore della squadra di Pirlo, 76% contro il 24% di possesso palla in totale, ma anche ai tiri verso la porta) ha dimostrato che qualcosa può cambiare in meglio dal punto di vista delle performances atletiche di squadra.