Un difensore nato attaccante, Verissimo, piede preciso che sa impostare l’azione pensandone il compimento per intero. Un decisionismo che non si trasforma mai in cartellino rosso, ben giocato. Uno che correva in campo e poi continuava a farlo per strada. Uno da 10 milioni di euro. Dieci? Ma da Santos partiranno anche Pelè e Neymar con Verissimo, per 10 milioni di euro? Ma, mi sembra un pelino esagerato.
Quello che meno mi piace di Verissimo, è la sua procuratrice Maria Pereira, che lo vende come un cavallo di razza, mostrando che manto lucido e che bei denti sfoggi: “Il mio assistito ha 22 anni, è alto 1,89 metri, ed è il difensore centrale del Santos. Nonostante la giovane età, mostra esperienza e maturità, ed è pronto a giocare nel calcio europeo. Chi lo compra fa un affare: Lucas è un calciatore di grande qualità, gli piace giocare d’anticipo, ha un buon tocco che gli consente di far ripartire la squadra e sa pure far gol. E, cosa da non sottovalutare, non ha mai avuto un problema fisico e prende pochissime ammonizioni”.
Venghino signori del Torino e della Lazio, venghino…
Non mi piace che il 20% di Lucas Verissimo, diciamo una gamba intera, sia di proprietà non della squadra che l’ha cresciuto ma di un fondo di investimento che ha comprato il prodotto e il diritto a rimanere sostanzialmente occulto. Quell’impalpabilità della finanza che si occupa di calcio, perché è un grande affare, il calcio. E che non lo fa in modo trasparente, perché i soldi girano su canali opachi. Quei canali che a guardarci dentro, proprio non si capisce a chi Berlusconi abbia venduto il Milan, o con quali soldi metta calciatori nel carrello come scegliesse biscotti al supermercato, il Milan.
Ma del Milan, e di chi andrà al Milan, chissenefrega, noi siamo il Toro. Verissimo o no, noi ci saremo.
E quanto ameremmo avere il Toro prossimo venturo, tutto intero, già in ritiro.
Mi sono laureata in fantascienze politiche non so più bene quando. In ufficio scrivo avvincenti relazioni a bilanci in dissesto e gozzoviglio nell’associazione “Brigate alimentari”. Collaboro con Shakespeare e ho pubblicato un paio di romanzi. I miei protagonisti sono sempre del Toro, così, tanto per complicargli un po’ la vita.
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