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Torino: per curare la depressione serve la vittoria

Riccardo Agnello

Lo Psicologo Granata / Un'analisi delle attuali difficoltà del Torino, con vista sull'incontro di questa domenica con il Pescara

"Niente da fare, il Toro non riesce proprio ad uscire da una crisi di risultati e di gioco che ormai, da un  paio di mesi, lo attanaglia e ne ha spento qualsiasi velleità europea; una sola vittoria nelle ultime 8 partite è decisamente troppo poco per una squadra che era partita con degli obiettivi decisamente più ambiziosi dell'attuale nono posto. A Empoli, contro un avversario non proprio irresistibile, va in scena il solito copione: intensità solo a sprazzi, difficoltà nel gestire il possesso palla, calo fisico improvviso e, per non farci mancare nulla, solite amnesie difensive condite da un bel rigore sbagliato (e siamo a 4 su 8 in stagione). Come se tutto ciò non bastasse, però, questa volta si aggiunge una nuova componente: il nervosismo.

"Già perché proprio in occasione del rigore è andato in scena un dibattito su chi dovesse tirarlo e il perdente, Belotti, non ha certo nascosto un discreto malcontento nel vedersi scippato di un tiro dal dischetto. Premesso che non è concepibile che una squadra di serie A non abbia una gerarchia dei rigoristi (ma su questo è già stato detto di tutto e di più) quello che emerge è che forse l'episodio in sé è solamente uno specchio di come sia realmente la situazione all'interno del gruppo: i risultati stentano ad arrivare e, di conseguenza, si generano malumori e nervosismo che poi alla prima occasione si manifestano in questo modo o, come accade da un po' di partite, chi viene sostituito non nasconde la rabbia e la frustrazione per il cambio.

"In questo momento sarebbe importante ritrovare un po' di quella serenità che a inizio anno caratterizzava il gruppo di Sinisa: una serenità che generava una grandissima intesa di gioco e quindi di risultati. Qualcosa si è smarrito strada facendo ma si è ancora in tempo per evitare inutili psicodrammi: per farlo è necessario che il gruppo si compatti di nuovo e che inizi a scacciare la crisi con la medicina più efficace nello sport: la vittoria; 3 punti contro il Pescara (magari con un punteggio roboante) potrebbero essere l'inizio di una terapia antidepressiva che nemmeno il miglior psicanalista al mondo sarebbe in grado di proporre. A questa vittoria, però, dovranno seguirne altre, o comunque dovranno seguire delle prestazioni maiuscole che diano l'idea che la squadra è ancora viva e non ha tirato i remi in barca.

"Alla prossima dal vostro Psicologo del Toro!