Minuto 78' il cioccolataio svizzero viene espulso per doppia ammonizione, abbiamo in mano il nostro destino, chiuso in clausura solo e ormai totalmente fuori controllo nella cucina di casa, mi metto in piedi davanti al televisore e ad ogni pallone conquistato imploro i nostri giocatori di crederci, di azzannarli alla gola, loro sono alle corde, un pugno ben assestato e cadrebbero ai nostri piedi, continuiamo a giocare di rimessa quando al contrario dovremmo far loro paura, a questo punto della partita il divario tecnico non è più così evidente e la volontà ed il cuore possono sovvertire ogni pronostico.
I minuti passano veloci e diamo come sempre l'impressione di non voler chiedere l'impossibile, ci continuiamo ad accontentare, quella che potrebbe diventare una serata indimenticabile lo diventa davvero, ma in negativo. Quando Benassi perde quel pallone accerchiato da tre bianconeri capisco cosa intende dire la frase scritta sul colletto degli odiosi gobbi, vincere per loro è l'unica cosa che conta e in qualche modo con le buone o con le cattive strappano il pallone al prodotto del vivaio interista (i prodotti del nostro vivaio non hanno il diritto di giocare al Toro), loro ci credono, con cattiveria e determinazione aiutati dal loro pazzesco culo e nel momento in cui Pirlo mi regala una delle più terribili batoste legate ad una partita di calcio di tutta la mia vita, non rispondo più di me, a farne le spese sono le antine dei pensili della cucina, fino a quando moralmente a pezzi mi accascio su una sedia, lo spettacolo da me offerto davanti agli occhi increduli di mio figlio, non mi rende fiero di quello che sono , ma io ci ho creduto davvero!
Quanti di noi tifosi ci ha creduto davvero? Quanti invece controllavano lo scorrere del tempo sperando di portare a casa il pareggio, contagiati ormai irrimediabilmente da questo accontentarsi del minimo sindacale? I giocatori ci avranno creduto? Non credo! Ma chi davvero doveva crederci stava in piedi davanti alla panchina, lui ad un minuto dalla fine ha fatto un cambio per perdere tempo, tutti segnali che i giocatori in campo captano all'istante!
Vatta sosteneva che un allenatore negli ultimi minuti della partita deve saper infondere la voglia di vincere ai giocatori, questo nostro Illustre allenatore che molti di noi adorano, in questi quattro anni ha perso una quantità folle di punti quando le partite stanno per concludersi, gli esempi sono sotto gli occhi di tutti noi e non voglio stare qui a ricordare ogni singola partita persa o pareggiata dopo l'ottantacinquesimo minuto ed inoltre ha stabilito l'invidiabile record di cinque sconfitte in altrettante stracittadine, a cui va assommata una giornata di squalifica a causa di un litigio, perlomeno colorito, con un tifoso granata evidentemente non abbagliato dal suo splendore!
Parlando con molti di noi, mi sono accorto che parecchi sono stati soddisfatti della partita di domenica, considerandola quasi una vittoria, stravolgendo così la realtà dei fatti, altri hanno addirittura parlato di ritrovato spirito granata.
Per quel che mi riguarda quella di domenica è stata la classica partita giocata in modo diligente, così come vuole la nostra guida tecnica, ma il cuore, la voglia di vincere, il credere all'impossibile e soprattutto il Toro, quello vero, continuano ad essere tutta un'altra cosa!
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