Adesso voltiamo pagina e prepariamoci alla prossima stagione. Ma prima di tutto salutiamo Joe Hart. Un portiere non fenomenale, ma che ha avuto il merito di internazionalizzare l’immagine del Toro. E’ stato un uomo spogliatoio e si è sempre impegnato nonostante i numerosi errori stagionali. Per il carattere e la professionalità dimostrata, Hart è un giocatore che vorrebbero tutte le squadre. Ha detto che tornerà e che gli mancherà il Toro e sono sicuro che non sono parole di circostanza e sarà un piacere ricevere la sua visita.
L’anno prossimo però dovrà essere l’anno della maturazione. Con Ventura abbiamo raggiunto l’Europa meritatamente, ma per caso, nel senso che alla vigilia di quel campionato non c’erano quelle aspettative. Il prossimo campionato invece l’Europa dovrà essere l’obiettivo stagionale da raggiungere ad ogni costo. Sarà tutto più facile con Belotti in rosa e con centrali di difesa veloci e affidabili. Inoltre allenarsi al Filadelfia sarà un modo per rafforzare l’identità granata e per permettere a Mihajlovic di lavorare nel quartier generale stando a stretto contatto con l’apparato dirigenziale. Questo potrà essere l’occasione di rafforzare le linee guida all’interno della gestione del gruppo.
La palla ora passa alla società. Dopo tutti i successi imprenditoriali, Cairo ha la possibilità di ottenere buoni risultati anche nel Toro, ma dipende tutto da lui e dalla sua volontà. Sarà essenziale non fare una squadra incompleta come quest’anno, ma saranno necessari i ricambi all’altezza per consentire alla squadra nei momenti di difficoltà di sopperire alle defezioni.
Infine due menzioni speciali sono per Francesco Totti e Davide Nicola. Totti è stato il capitano della Roma ed è veramente l’ultima bandiera del calcio italiano che se ne va. Chi vi scrive aveva 10 anni quando Totti esordì in A e il suo addio è un evento storico anche per la mia vita da calciofilo. Finisce un’era che sarà difficilmente ripetibile. A lui va il più affettuoso augurio per il prosieguo della vita e un grande ringraziamento per aver regalato a tutta Italia delle giocate grandiose, anche se alcune di queste ai danni dei colori granata. Davide Nicola invece è uno di famiglia, Il suo gol del 3 a 0 permise di salire in serie A nel primo anno di Cairo, regalando la vittoria nella finale Play-Off di ritorno. Dopo il suo ritiro è iniziata la sua carriera da allenatore, ma il dramma personale della perdita del figlio ha reso Nicola una persona fortissima e caparbia nonostante il dolore nel cuore. Nicola è riuscito nell’impresa di salvare il Crotone in un campionato dove tutti davano i rossoblù per spacciati. Anche a lui va un caloroso abbraccio e un grande ringraziamento per quello che ha dato alla maglia granata e per quello che ci ha insegnato con la sua forza d’animo.
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