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MONDO GRANATA

Toro, parola ai club: “Qualcosa è cambiato, ma c’è ancora molto da fare”

Alberto Giulini

Tre domande sulla situazione in casa granata, dall’altra parte del microfono tre presidenti di Toro Club in giro per l’Italia

Tre domande, tre pareri e un dibattito sulla situazione granata. Torna “Parola ai Club”: il format pensato da Toro News per dare voce ai Club granata sulla prima e più importante testata giornalistica online dedicata al Torino FC. Tre diversi presidenti di tre Toro Club sparsi in giro per l’Italia sono i protagonisti di questo format. Per questa puntata parola a Lorenzo Pistamiglio (Toro Club Sauro Tomà), Giorgio Santo (Toro Club Magia Granata) e Aldo Cappon (Toro Club Veneto Granata “Aldo e Dino Ballarin”)

Siamo quasi ad un terzo di campionato: qual è il vostro bilancio su questi primi mesi di Ivan Juric sulla panchina granata?

Pistamiglio – “Io dico sempre che dobbiamo avere anche un po’ di pazienza, arriviamo da due anni difficili e non possiamo pretendere che di colpo arrivi la bacchetta magica a cambiare le cose. Anche se comunque, con un po’ più di attenzione, avremmo potuto portare a casa quattro punti in più, soprattutto evitando di concedere quei rigori banali. Juric già con lo Spezia ha dimostrato che facendo giocare quelli dell’anno scorso, i risultati sarebbero stati gli stessi. È stata una sconfitta figlia di un episodio, altrimenti sarebbe finita 0-0, ma è stato comunque positivo aver messo in mostra i giocatori che lui non vuole e che andranno tolti dallo spogliatoio: a questo punto Juric vuole altri giocatori”.

Santo – “Diciamo che qualcosa è cambiato. Il Torino ha un gioco diverso rispetto alle ultime due stagioni ma c’è ancora molto da fare. Si è visto nell’ultima partita che con i senatori degli anni precedenti – chiamiamoli così – si fa poca strada”.

Cappon - “Ne parlavamo proprio tra soci due giorni fa e tutti si sono espressi per una sufficienza. Poteva andare meglio in alcune partite in cui avremmo meritato di più, ma comunque sta andando meglio delle ultime due stagioni: senza Longo e Nicola avremmo rischiato grosso. Per il momento l’avvio di campionato è positivo anche se si poteva fare qualcosa di più”.

A metà novembre iniziano già a circolare le prime voci di mercato: come vi muovereste a gennaio per rinforzare la squadra?

Pistamiglio – “Serve un rimpiazzo per Pobega, che sta giocando benissimo, così come anche Lukic sta dando del suo meglio. Però con Mandragora infortunato rimaniamo con i soliti Baselli e Rincon: secondo ma due pedine a centrocampo sono fondamentali. In attacco, anche togliendo Zaza e considerando che giochiamo con una sola punta, non ce ne sarebbe invece bisogno. Le uniche pecche le abbiamo a centrocampo e in difesa. Se rimaniamo con i soli Djidji e Bremer, sperando che non abbiano problemi, non abbiamo alternative di un certo valore. Un paio di difensori andrebbero acquistati, ma di valore: prendere qualcuno tanto per metterlo in panchina non avrebbe senso. E a proposito di difesa sono contento della partita di Rodriguez contro l’Italia, la sua è stata proprio una bella prestazione. Ora per il mercato si cedano Rincon, Baselli, Zaza, Izzo e di conseguenza si prendano altri giocatori”.

Santo – “Suppongo che Juric abbia le idee ben chiare e spero che la società lo ascolti di più rispetto alla campagna acquisti estiva. Chiederà sicuramente qualche giocatore nuovo e di vendere chi non gli serve più, giocatori che magari nello spogliatoio possono creare dei disguidi. Purtroppo con la Coppa d’Africa saremo molto scoperti sulle fasce, credo Juric chiederà un esterno sinistro vista la fragilità di Ansaldi. A metà campo penso siamo abbastanza coperti, se non ci saranno altri infortuni ho notato che aveva i ricambi che voleva. Ed anche in difesa e in attacco al giorno d’oggi credo che il Torino sia coperto con i giocatori che già ha”.

Cappon – “Sicuramente tenendo i giocatori che sono stati recuperati, come Linetty, Rodriguez e Djidji. Dopodoché ci sono alcuni che il campo lo vedono poco e penso che ormai non servano più alla causa come Baselli, Zaza e Rincon. Se questi vanno via, vedrei di comprare un rinforzo per reparto”.

Si parla tanto del dualismo tra Belotti e Sanabria: al posto di Juric su chi puntereste per guidare l’attacco?

Pistamiglio – “Se proprio vogliamo dirla tutta, Sanabria non potrebbe mai sostituire Belotti. Adesso il Gallo è al 60%, ma come grinta, determinazione ed attenzione sotto porta non ha eguali. Per questo mi scoccia il fatto che Cairo non pensi a dargli più di 3 milioni di euro e lo dico secondo una logica: per comprare un giocatore come Belotti bisognerebbe spendere almeno 20 milioni. Se tu gliene dai 5 all’anno, cioè 2 in più di quanto offerto oltre a costruirgli una squadra intorno, in cinque anni si spenderebbero 10 milioni in più. Se ne risparmierebbero almeno 10 rispetto al comprare un altro giocatore e rimarrebbe un giocatore già integrato. Poi di Sanabria bisogna anche dire che ha i suoi limiti: davanti alla porta non ha la stessa freddezza e precisione. Tra Sanabria e Belotti c’è una differenza di cattiveria sotto porta, che è proprio quello di cui abbiamo bisogno noi in attacco. Fino ad ora non abbiamo mai visto giocare Belotti solo in area, ma gli abbiamo visto fare anche il terzino o il centrocampista: in questi sei mesi fino al momento in cui deciderà se restare o andarsene mi piacerebbe vederlo giocare in piena forma e nel suo ruolo. Vedrete che in questa squadra farebbe venti gol”.

Santo – “Io personalmente li farei giocare entrambi. Però al giorno d’oggi si gioca molto senza una punta proprio da area ma con uomini molto di movimento. Giocare con Belotti e Sanabria penso quindi sarà molto difficile a Juric. Chiaro che Belotti in piena forma è un giocatore che ti garantisce dai dieci ai quindici gol ogni stagione. Altri giocatori che ti garantiscano questa quantità di gol non so chi siano, Sanabria non mi sembra che sia all’altezza di questo”.

Cappon – “Sono tutti e due bravi calciatori e Belotti ha anche un attaccamento alla maglia che speriamo continui. Io li alternerei, magari in base agli avversari o facendo un tempo a testa. Ma non mi priverei di nessuno dei due, specialmente di Belotti perché ormai è qua da tanto tempo e ha qualcosa in più rispetto agli altri”.