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IL TEMA

De Rossi incontra il suo soggetto di studio Juric: sfida inedita tra i due tecnici

Enrico Penzo
Enrico Penzo Redattore 
Analizziamo le caratteristiche di gioco dei due tecnici, che per la prima volta si affrontranno

La 26^ sfida di campionato del Torino è alle porte, con i granata che affronteranno la Roma di De Rossi domani alle ore 18:30, in trasferta. Con il match di giovedì contro la Lazio è iniziato per il gruppo di Juric un periodo di fuoco. La squadra dovrà infatti affrontare, oltre ai giallorossi domani, altre due dirette contendenti per le coppe europee, Fiorentina e Napoli. La gara contro la Roma sarà un'altra occasione importantissima per tenersi aggrappati al sogno europeo, che dopo la sconfitta contro i biancocelesti appare più lontano. La sfida di domani sera ci permetterà di assistere ad uno scontro inedito tra le due panchine, con Daniele De Rossi ed Ivan Juric che si affronteranno per la prima volta. L'ex centrocampista della Roma stima molto il tecnico croato e a confermarlo sono proprio le sue parole durante la conferenza stampa prepartita. "Juric lo ritengo un grande allenatore, è stato tra i primi che ho spiato". Poniamo ora a confronto lo stile di gioco dei due allenatori per vedere cosa aspettarci dal match di domani.

Carisma e fiducia, il segreto della nuova Roma di De Rossi

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"Da una situazione difficile si esce tutti insieme. Ho sempre vissuto momenti negativi e quando ce ne siamo tirati fuori era perché il gruppo era forte. Siamo una squadra forte e dobbiamo credere in noi stessi. Non bisogna mai smettere di crederci". Questo il discorso pronunciato da Daniele De Rossi al termine della vittoria contro il Cagliari. E Proprio su queste parole è stata costruita la nuova identità dei giallorossi, che ad oggi sembrano essere rinati. Il primo passo del nuovo tecnico giallorosso è stato riposizionare i giocatori nel ruolo più adatto a loro, in relazione alle caratteristiche di ognuno. La Roma di Daniele De Rossi gioca generalmente con il 4-3-3 che durante il gioco si modella attraverso delle strutture di gioco dinamiche, che cambiano in base alla fase di riferimento. La squadra presenta una solida costruzione dal basso, che all'evenienza può essere alternata con rapide azioni di contropiede nel momento in cui l'avversaria risulti scoperta. la zona offensiva è tendenzialmente occupata da Lukaku che cerca di lavorare come vertice dell'attacco per conservare il possesso con una palla addosso , per trovare poi appoggio su Dybala o Pellegrini che lavorano da doppio rifinitore.

Simmetrie e asimmetrie tra il gioco di De Rossi e quello di Juric

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L'aggressività è sicuramente il più grande punto che le due squadre possiedono in comune, con i due tecnici che preferiscono organizzare un gioco fisico e rapido. Nella manovra offensiva, per entrambe le formazioni vengono coinvolti quasi tutti gli uomini in campo e ciò comporta per entrambe le formazioni un grande dispendio energetico; con la conseguente incapacità di esprimersi ad alti livelli per 90' minuti. Diverse differenze invece sono visibili durante le fasi di transizione, con i granata che preferiscono una pressione a tutto campo, con marcatura a uomo che permette alla squadra di Juric di ripartire in contropiede con maggiore prontezza. Quando infatti il Torino recupera palla la prima cosa che i giocatori fanno è guardare in avanti, per cercare una verticalizzazione veloce ed efficace. La Roma di De Rossi, invece, fino ad ora durante la transizione offensiva tende a puntare su Lukaku come riferimento e in base alla zona di recupero del pallone alterna una transizione molto veloce ad un consolidamento del possesso palla per permettere la riorganizzazione della fase offensiva.


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