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Giraudo: “Gli insegnamenti di Mazzarri e Frustalupi sono stati una spinta in più”

Roberto Ugliono

Esclusiva TN / L'esterno ora in prestito al Cesena racconta la sua prima doppietta in carriera e ritorna sul periodo in Prima squadra agli ordini di Mazzarri

Primo gol e prima doppietta tra i professionisti. Federico Giraudo, terzino ed esterno mancino del Torino in prestito al Cesena, ha deciso di centrare due obiettivi della propria carriera tutti insieme e soprattutto nel giro di appena tre minuti. Da quando aveva finito il suo percorso nelle giovanili granata, non era mai riuscito a trovare reti, che comunque non sono mai state la specialità della casa.

Ciao Federico. Insomma in tre minuti hai deciso di fare tutto ciò che non avevi mai fatto fin qui, primo gol e prima doppietta tra i professionisti.

Pensa che l'ultimo gol l’avevo fatto in Primavera caso strano sempre il 6 novembre e quella volta fu contro Sassuolo. A Vicenza e Terni non avevo mai segnato. Ora sono riuscito a trovare una doppietta in tre minuti. Mi stava mancando il gol, anche se gioco in un ruolo in cui è difficile farlo e non è così fondamentale, ma un giocatore vuole sempre segnare.

Oltre al gol, come sta andando la tua esperienza a Cesena?

Cesena è arrivata all'ultimo. Quando si è presentata questa opportunità non ho esitato ad accettare. Si tratta di una piazza importante ed esigente, in linea con Vicenza e Terni. Da subito ho avuto la fiducia di mister e tutti i compagni e infatti ho giocato sin dall'inizio. Siamo squadra giovane. La società voluto investire su giovani, perché dopo il fallimento c’è stata una piccola rivoluzione. Siamo gruppo composto da tantissimi giovani e giochiamo bene. Anche se a volte pecchiamo di errori di gioventù, ma sappiamo giocare e facciamo divertire la gente.

Prima di Cesena hai giocato al Vicenza e alla Ternana. Tutte piazze importanti. Quanto ti stanno arricchendo queste esperienze?

In queste piazze è sempre bello giocare. Respiri aria di calcio vero, anche se si è in Serie C. Ti senti giocatore, hai tanta gente allo stadio, vedi la loro passione e le loro esigenze perché pretendono molto da te. Ci sono sempre pro e contro, ma soprattutto aspetti positivi. Mi sento molto arricchito da queste tre esperienze.

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In questi anni ti stai mettendo in mostra anche per una certa duttilità. Hai ricoperto praticamente tutti i ruoli della fascia sinistra.

Io a Torino ho sempre fatto l'esterno alto. Poi Menghini mi cambiò ruolo e mi mise esterno a tutta fascia nel 3-5-2. Poi una volta convocato in Nazionale, mi fecero giocare da terzino e da lì quello è diventato il mio ruolo. Quella scelta si è rivelata una buona soluzione. Prevalentemente, comunque, gioco sia in una linea difensiva a 4 sia come quinto del 3-5-2. Adesso mister Modesto mi sta facendo giocare nel 3-4-3 come quarto di centrocampo.

Prima di arrivare al Cesena hai sostenuto la preparazione con il Torino, che ricordi hai di quei momenti?

Per me è stata un'esperienza molto bella. Io all’inizio ero alle Universiadi e li ho raggiunti dopo. Ho fatto più di un mese di allenamenti con la Prima squadra. Devo dire che è stato bello perché vedi giocatori che ti fanno sembrare tutto più facile. Giocano tutti con semplicità. E' stato emozionante vivere anche il gruppo. Tutti i giocatori ti danno consigli. Ansaldi, che gioca nel mio stesso ruolo, mi ha aiutato tanto, mi dava consigli e io cercavo di rubargli qualcosa.

Allenandoti con loro hai anche capito su cosa migliorare per diventare un giocatore da Serie A?

Quando ti alleni vedi la differenza che c'è con loro. Io in quel mese ho avuto sensazioni positive comunque. Chiaramente devo fare un percorso, perché ci sono tante differenze, soprattutto dal punto di vista fisico, loro hanno sempre tempi più brevi. In C è molto diverso il gioco. Uno dovrebbe avere possibilità di potersi confrontare più spesso con i giocatori di A per migliorare, ma così non si giocherebbe mai, quindi ben vengano i prestiti per poter crescere.

Com'è stato aver avuto come allenatore Mazzarri?

Il mister anche nelle situazioni di gioco mi provava sia da quinto nel 3-5-2 che da terzo centrale di sinistra, ho potuto imparare tantissimo. Non solo Mazzarri, ma anche Frustalupi mi aiutava durante gli allenamenti. Questo mi ha dato una spinta in più.

Poi hai potuto anche vivere il clima dei preliminari di Europa League.

Non essendo mai stato convocato vivi quel clima in modo diverso. Era bello il clima dopo le partite quando giocavi contro chi non era subentrato o aveva avuto pochi minuti a disposizione. Si respirava un’aria molto allegra e gli allenamenti erano veramente molto intensi. Anche allenarsi era più divertente, così per loro era più facile recuperare perché il clima era disteso.

Adesso ti aspetti un salto di categoria? Ti sentiresti pronto per una Serie B?

Io quest’anno avevo delle possibilità e anche per quello ho aspettato fino alla fine. Anche l’anno scorso ero andato a Terni convinto di fare la B, ma poi la squadra non fu ripescata e la mia scommessa purtroppo l'ho persa. Lì ci sarebbe stata possibilità di fare la B. Quest’estate non si sono concretizzate le possibilità che avevo. Io nella B ci speravo e ci spero. Penso sia uno step importante che dovrò fare.