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La storia infinita: gli Invincibili vivono nel rito collettivo del 4 maggio

Silvio Luciani Caporedattore e social media manager 

Quella del Grande Torino è una storia infinita che tutti noi siamo chiamati a custodire, per far sì che resista al tempo

Se qualcosa di simile al destino esiste, questo ha molto a che fare con la storia del Torino. L'ennesima testimonianza è arrivata ieri, quando Alessandro Buongiorno ha realizzato il suo primo gol in Serie A, con la maglia del Torino. L'ha segnato al minuto 31, come il numero dei caduti nella Tragedia di Superga, nel giorno che precede il 74º anniversario, in cui sarà proprio lui a portare avanti la tradizione e a leggere i nomi sulla lapide. Proprio lui, torinese e torinista, cresciuto a pane e Toro con la leggenda degli Invincibili nell'anima. Lassù qualcuno l'ha amato.

Sono passati 74 anni da quel giorno in cui il destino ha voluto arrestare il Grande Torino proprio al culmine della sua bellezza, portandolo alla gloria eterna. Eppure il 4 maggio gli Invincibili continuano a vivere in un rito collettivo che rinvigorisce la passione e il legame di un popolo con i suoi simboli più puri. E anche quest'anno, così come i prossimi sarà così, perché quella del Grande Torino è una storia infinita che tutti noi siamo chiamati a custodire, per far sì che resista al tempo.