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Editoriale

Niente voli pindarici

Gianluca Sartori

Il Toro esce vittorioso dalla sfida con la Salernitana ma è ancora troppo presto per trarre conclusioni

Nel valutare la prestazione di una squadra occorre sempre tenere presente il valore dell’avversario. E allora se nessuno può eccepire alcunché sulla vittoria del Torino sulla Salernitana, allo stesso tempo in casa granata occorre tenere i piedi ben piantati per terra pur assaporando a pieni polmoni questa boccata d’aria. La squadra campana vista ieri non è all’altezza della Serie A e lo staff tecnico del Torino deve pesare nei minimi dettagli questo 4-0, un risultato che tra l’altro è maturato in queste proporzioni solo nei minuti finali.

È stata lucida l’analisi di Juric nel post-partita: nelle pieghe della partita, la squadra granata ha dimostrato di essere ancora “convalescente” da certi punti di vista. Sulla trequarti ci sono state poche idee e non troppa qualità. Pjaca è ancora alla ricerca di una sua identità, mentre di primo acchito risulta difficile capire perché Juric insista nello schierare Linetty in un ruolo non suo. E allora, in attesa che Praet e Brekalo si inseriscano pienamente, è ancora e sempre super Ansaldi a trovare le giocate che tolgono le castagne dal fuoco. In porta, spiace ribadirlo, Milinkovic-Savic non ha ancora fugato i dubbi: è andato vicino a regalare due gol a una Salernitana inoffensiva.

Evidenziare le magagne non vuol dire essere incontentabili ma cercare di non perdere di vista la realtà. La rotonda vittoria con la Salernitana ci voleva per questo Toro, sotto tutti i punti di vista, ed è sicuramente un buon segnale, ma i margini di miglioramento sono ancora molti e forse questa squadra riusciremo a inquadrarla con più precisione venerdì a Reggio Emilia con il Sassuolo. Un test vero e probante che permetterà di capire qualcosina in più sulle potenzialità del gruppo. Fino ad allora, evitare i voli pindarici è cosa buona e giusta.