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Rampanti: “E’ un Torino con mentalità e valori: ecco la sfida già vinta da Mazzarri”

Gianluca Sartori

Parola al Mister / Serino analizza così i temi in casa granata dopo Juventus-Torino

Il Torino esce dal derby della Mole con un pizzico di rammarico, per aver accarezzato a lungo il sogno di una vittoria, ma con tante certezze in più relativamente alla solidità e al carattere della squadra. In "Parola al Mister", Rosario Rampanti con la consueta lucidità analizza i temi emersi.

Serino, sei soddisfatto della prestazione della squadra granata?

"Il giorno precedente il settantesimo anniversario, finalmente, dopo tanti, troppi anni, questa squadra nel gioco e nella mentalità affrontando la Juventus ha cercato, con tutte le sue possibilità, di onorare il Grande Torino. Mi sembra chiaro che la prestazione, la posizione raggiunta in classifica, ci indichi con molta chiarezza il cambio di passo mentale finalmente raggiunto dalla squadra. In tutte le componenti, tecnica e societaria, si intravedono grande voglia di emergere e di assurgere ad un ruolo di rilievo nel panorama calcistico italiano".

Il Torino è dunque diventato una squadra importante?

"Adesso bisogna essere bravi a non commettere gli errori del passato quando, dopo un momento positivo, ci si è sentiti appagati. Ma bisogna ammettere che anche su questo si è migliorati. Però è sempre bene tenere a mente questo tema. Il percorso per arrivare all’obiettivo è ancora irto di ostacoli. La strada per arrivare a vedere il Toro diventare una squadra nell’èlite del campionato italiano e in grado di ben figurare in Europa è ancora lunga".

Quali i prossimi passi del Torino, a prescindere da come finirà questo campionato?

"Tante sono le cose ancora da fare. Da tifoso della squadra in cui sono calcisticamente nato spero venga ben percepito e compreso. Questa situazione positiva deve portare chi di dovere a valutare potenzialità e margini di miglioramento, se esistono, di ogni singolo giocatore. Credere nella filosofia di gioco del tecnico, quindi assecondarlo nelle scelte tecniche. Mazzarri ha dimostrato con i fatti di essere allenatore con la a maiuscola. Con fatica e lavoro, ha inculcato ai calciatori granata, oltre ai “terreni” dettami tecnico-tattici, il concetto di gruppo dove ogni singolo si mette al servizio dei compagni e quindi della squadra".

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Dedizione totale alla squadra: il bene collettivo viene prima di quello del singolo. 

"I calciatori che hanno creduto in questa filosofia si sono affermati con impeto e autorevolezza, altri che non ci hanno creduto, presi da vantaggi economici o dal loro ego, sono andati in altri club o si sono persi per strada. In questo modo, la squadra ha smarrito qualche valore tecnico, ma ha acquisito qualcosa di molto più importante: senso di appartenenza, che si potrebbe anche definire attaccamento alla maglia, e voglia di sacrificarsi per il compagno di squadra. Quando i componenti di una squadra riescono ad unire agonismo, tecnica e qualità umane, possono raggiungere obiettivi importanti. Essere riuscito ad inculcare questi valori nella squadra credo che sia stata la grande sfida vinta da Mazzarri".

Uno sguardo alla classifica: quello del derby è un punto guadagnato o sono due punti persi?

"Può essere l’annata di grandi gioie o un grande rammarico come ho già avuto modo di dirti. E’ tutto aperto. Anche in chiave Champions anche se è più facile la casella dell’Europa League ma non si sa mai. E’ stato un vero peccato il pareggio nei minuti finali. Teniamo presente che però loro spesso sfondavano sulla nostra destra. Lì il Torino non è stato bravo nel contenere e nel ripartire. Purtroppo, anche con tutti gli accorgimenti, la squadra non ha retto da quella parte".

Per il resto, però, tutti i giocatori hanno dato buone risposte, no?

"Ho visto prestazioni di alcuni singoli che mi hanno entusiasmato. In parecchi sono stati fantastici, e le scelte sono state tutte azzeccate. Anche se Bremer ha fatto un errore fatale, bisogna considerare contro chi ha giocato. E’ stato bravissimo nel resto della gara. E poi Izzo il più bravo di tutti. Ha messo in evidenza un’altra grande qualità, la lettura delle azioni. Anticipava la lettura delle azioni degli avversari e questo è da giocatore molto intelligente. Di solito, chi sa leggere meglio la manovra degli avversari sono i centrocampisti, in questo senso Izzo ieri ha fatto alla grande sia il difensore che il centrocampista".

Una menzione finale per l'autore del gol, Sasa Lukic. 

"Quando io dico che Mazzarri ha azzeccato tutte le scelte il riferimento è mirato anche a Lukic. Spero che Baselli si faccia trovare pronto perché quest’altra squalifica di un altro giocatore importante come Rincon non ci voleva. A volte l’appunto che faccio spesso è quello che, secondo me, certi giocatori prendono ammonizioni evitabili. Bisognerebbe ponderare meglio le entrate, ad esempio evitando di intervenire quando un avversario è spalle alla porta".