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Tante facce, un solo Toro: così Mazzarri spera di sorprendere la Juventus

Gianluca Sartori

Approfondimento / Sono quattro i moduli utilizzati dal tecnico granata, dall'inizio o a gara in corso. La capacità di cambiare pelle a gara in corso è un caposaldo del progetto tecnico

"Walter Mazzarri lo aveva detto sin dalla prima conferenza stampa al suo arrivo al Torino, quasi un anno fa: "Voglio una squadra capace di interpretare più moduli, che sappia organizzarsi in modo di poter cambiare pelle anche a gara in corso, per sorprendere gli avversari". Così il tecnico granata ha sfatato tutti i luoghi comuni che lo volevano integralista del 3-5-2 (modulo che comunque resta un punto di riferimento importante): il suo Torino è squadra che non gioca sempre nello stesso modo ma sa adattarsi alle circostanze. E in vista del derby contro la Juventus, il tecnico granata sta lavorando al Filadelfia proprio per lucidare la capacità dei suoi giocatori di cambiare veste tattica. Ricapitoliamo brevemente quali sono le opzioni tattiche possibili, ossia quelle utilizzate nell'arco delle prime 15 partite.

"OPZIONI PRINCIPALI - La difesa a tre è comunque un cardine del credo di Mazzarri. Per questo il modulo principale resta il 3-5-2, che viene utilizzatoquando il Torino affronta una squadra sulla carta più forte, come successo domenica scorsa contro il Milan, e per questo è probabile che sarà il modulo scelto dal primo minuto contro la Juventus. Mazzarri infatti ama avere superiorità numerica in mezzo al campo e copertura dietro, con tre difensori puri. Ma spesso il 3-5-2 è stato declinato dal tecnico in 3-4-2-1, quando una mezzala avanza qualche metro più avanti, sulla linea della trequarti, a giocare tra il centro del campo e la fascia per togliere punti di riferimento alle linee avversarie. Un ruolo interpretato spesso da Baselli, che è stato provato in quella posizione sin dal ritiro estivo, e in secondo luogo da Soriano ed Edera.

OPZIONI SECONDARIE - Mazzarri ha poi introdotto di recente una piccola svolta, contro il Genoa, schierando la squadra con il 3-4-1-2, una soluzione tattica che permette teoricamente di far convivere Falque, Zaza e Belotti. L'esperimento contro il Genoa ha convinto a metà (Falque nasce esterno e non trequartista centrale, mentre Zaza e Belotti sono entrambi due prime punte), ma c'è da scommettere che verrà riproposto ancora, per far giocare insieme tre giocatori che sono un patrimonio del club. Soprattutto in casa contro squadre sulla carta inferiori come lo erano i rossoblù. Infine, ultima variante, non meno interessante: il passaggio alla difesa a quattro con il 4-4-2 usato dal tecnico per ora solo a gara in corso in situazioni nelle quali c'era bisogno di spingere per fare gol. In questo caso, sono stati utilizzati Falque e Berenguer come esterni di centrocampo, Zaza e Belotti come punte. E' andata bene negli ultimi venti minuti in casa del Chievo (gol di Zaza), male nella ripresa contro il Parma (Toro confusionario e sconfitto). Se il Torino dovesse arrivare sotto nel risultato nei minuti finali del derby, chissà che Mazzarri non possa ripensare a una di queste due soluzioni.