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Il tema

Torino, con la Salernitana parola d’ordine verticalità: campani lenti in difesa

Andrea Calderoni

I temi tattici della gara di domenica alle 15 allo stadio “Olimpico-Grande Torino”

Il Torino è atteso a una prestazione di livello ben superiore rispetto a quella di Firenze. Contro la Salernitana servirà la stessa aggressività vista all’esordio in campionato contro l’Atalanta. La matricola campana, più di ogni altra, potrebbe soffrire il recupero palla alto dei granata. Nelle prime due uscite in Serie A gli uomini di Fabrizio Castori hanno palesato diverse difficoltà nel palleggio. Portare un pressing alto, dunque, significherebbe mettere ancor più in apprensione l’inesperta retroguardia della Salernitana. Bisognerà capire chi verrà schierato sulla trequarti dal Torino, complice i tanti giocatori impegnati con le Nazionali, alcuni acciacchi e i rinforzi arrivati soltanto nelle ultime ore di mercato. Non c’è da aspettarsi automatismi ben oliati in casa granata, ma la speranza di tutti, in primis di Ivan Juric, è di osservare dei progressi.

VELOCITA’ - Il Torino sarà chiamato a fare meglio rispetto alla gara interna contro la Cremonese. I granata si troveranno nella stessa condizione mentale del 15 agosto: partiranno, infatti, favoriti e dovranno provare a condurre le danze, sfruttando quelle che sono le frecce nella faretra del tecnico croato. Innanzitutto non potrà mancare la verticalità. La difesa della Salernitana, soprattutto contro la Roma, ha palesato centralmente delle carenze di velocità. I granata dovranno essere bravi a sfondare in profondità, lavorando anche sulle corsie esterne. Le fasce, difatti, sono state le più efficaci nei primi 180 minuti, complice anche il buono stato di forma sia di Singo che di Aina. Un compito delicato lo avrà la mediana a due di Juric che si troverà quasi sicuramente in inferiorità numerica contro il terzetto di centrocampo di Castori (la Salernitana gioca con il 3-5-2, o 3-5-1-1, come modulo di base). La fisicità è il piatto forte della cerniera centrale della Salernitana. Oltre a Mandragora, perciò il Torino dovrà contare su un altro centrocampista di passo in grado di non sfigurare nel duello nevralgico.

VARIABILE SIMY - Se giocherà Simy dal 1’, l’attacco della Salernitana avrà un peso differente. L’ex Crotone con le sue lunghissime leve richiederebbe una marcatura dedicata, presumibilmente del centrale della difesa a tre del Torino (Bremer se il recupero andrà a buon fine come sembra). L’ex di giornata Bonazzoli, invece, potrà svariare maggiormente e sarà compito dei due braccetti giostrarselo. Se Castori non potesse ancora puntare dal 1’ su Simy e dovesse optare per l’unica punta Bonazzoli, come contro la Roma, il compito del Torino potrebbe risultare agevolato. In primo luogo i braccetti godrebbero di maggior libertà, o quanto meno costringerebbero a un’uscita più alta le mezz’ali. Inoltre, con Simy la Salernitana avrebbe un peso specifico in area e in fatto di centimetri considerevole. Infine, l’ultima variabile sarà la fantasia dell’ultimo acquisto Ribery: da capire quanto eventualmente avrà nelle gambe. In ogni caso con lui in campo le antenne dei granata dovranno essere ancor più dritte.