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Torino in ritiro a Novarello: Mazzarri cerca appigli, presente anche Cairo

Gianluca Sartori

Il punto / Quanto tempo la squadra resterà a Novarello non si può sapere oggi; molto dipenderà ovviamente dall’esito del match di San Siro, solo dopo verrà presa una decisione

Il Torino sin dalla mattinata di ieri è in ritiro a Novarello. Il centro sportivo di Granozzo con Monticello, quartier generale del Novara, è stato scelto perché - per collocazione geografica e struttura dell’impianto - garantisce tranquillità e isolamento. Inoltre è a metà tra Torino e Milano, dove domani i granata scenderanno in campo per i quarti di finale di Coppa Italia contro il Milan. Lontano da occhi indiscreti il Torino ha svolto l’allenamento di ieri e lavorerà anche oggi  cercando di ritrovare la retta via dopo il clamoroso e umiliante crollo interno contro l’Atalanta di sabato sera. Quanto tempo la squadra resterà a Novarello non si può sapere oggi; molto dipenderà ovviamente dall’esito del match di San Siro, solo dopo verrà presa una decisione, ma non è detto che in caso di vittoria le cose cambino.

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A Novarello Walter Mazzarri sta cercando di capire se ci sono i margini per riprendere il controllo di una situazione che, sabato si è visto, gli è sfuggita totalmente di mano. I giocatori, come anticipato da Belotti  dopo la partita, si stanno parlando apertamente per capire i motivi del crollo e per cercare una reazione d’orgoglio: tutti i convocati, a quanto pare, hanno accettato la decisione di andare in ritiro senza colpo ferire. E a Novarello si è visto anche il presidente Cairo. “Non ho ancora parlato con Sirigu e Belotti ma lo farò nei prossimi giorni”, aveva detto nella notte più lunga del Toro, quella dopo la partita contro l’Atalanta. Probabile che il patron stia scendendo in campo in prima persona a coordinare l’unità di crisi granata.