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Torino-Inter 1-0, Mazzarri supera Spalletti: la fortuna premia gli audaci

Marco De Rito

Il confronto / Il "derby toscano" lo vince il granata che facendo giocare la sua squadra in pressing alto, batte il rivale nerazzurro

"Grande entusiasmo in casa Torino per la vittoria contro l'Inter, era dal 1994 che mancava un successo tra le mura amiche contro i nerazzurri. Anche se nel post-partita è apparso indifferente e ha dato risalto alla prestazione dei suoi, per Walter Mazzarri i tre punti di ieri rappresentano una soddisfazione anche personale. Nel 2014 fu esonerato dall'Inter con molte polemiche, ieri ha ritrovato i milanesi e si è preso una 'rivincita', vincendo anche la sua sfida nella sfida, un derby tutto toscano, contro il suo collega Luciano Spalletti.

"Spalletti ha impostato la sua squadra per gestire il match ed essere padrona del campo. Le statistiche lo testimoniano. L'Inter ha avuto il 58% di possesso palla, effettuando 13 tiri in porta e calciando 16 corner. D'altro canto non si può dire che il Toro abbia demeritato la vittoria. Oltre alla grinta dei giocatori, il merito va dato anche a Mazzarri per come ha preparato il match che, dal punto di vista tattico, è stato pressoché ineccepibile.  Sin dal 1' ha insistito, dalla panchina, affinché la sua squadra facesse pressing alto sui nerazzurri. Sopratutto nei primi minuti della gara, si è spesso fatto sentire dai suoi per cercare di far aumentare la pressione sugli avversari. L'obiettivo era quello di non lasciare agli ospiti il tempo per ragionare ed impostare le azioni offensive, mettendoli in difficoltà. A certificare i buoni frutti di questa tattica è il dato delle molteplici palle perse (30) dall'Inter.

"Una volta passato in vantaggio, il tecnico granata ha mantenuto la lucidità. Ha continuato a giocare con tre attaccanti, accantonando un ritorno al 3-5-2, che contro il Cagliari aveva deluso, evitando così che la squadra si chiudesse troppo in difesa. Il mancato cambio modulo sta a certificare anche che Mazzarri ha trovato gli equilibri che tanto ha invocato sin dal suo arrivo nel capoluogo piemontese, il 3-4-1-2 sembra essere il modulo giusto per quesa rosa. La difesa a tre è stata una garanzia ieri, conferma che con tre attaccanti davanti è giusto equilibrare con tre centrali dietro.

"Spalletti non ha saputo, invece, raddrizzare la partita. Dopo la pausa, l'Inter è ritornata in campo con un approccio sbagliato e la prima parte del secondo tempo è stata la peggiore per la sua squadra nell'arco dei 90'. Nonostante i cambi di Karamoh e Rafinha abbiano ravvivato i nerazzurri, non ha saputo rispondere al pressing alto di Belotti e compagni. D'altro canto, nel Toro, Edera ha rilevato uno stremato Iago Falque, ridando un po' di freschezza all'attacco. In seguito sono entrati Acquah e Valdifiori. Quest'ultime due sostituzioni hanno dato più solidità alla mediana granata.

"Il Toro ha spunto difendersi con cuore ma senza schiacciarsi troppo nella propria metà campo, segno che, sotto la nuova gestione, sta trovando la maturità che ieri gli ha permesso di mantenere il vantaggio per più di un tempo. A differenza di Spalletti, Mazzarri ha avuto delle risposte importanti dalla sua squadra. Dopo le gare contro Cagliari e Crotone, dove l'attacco ha dimostrato il suo valore, con un Ljajic che appare finalmente rilanciato grazie ad una gestione del giocatore molto attenta da parte del tecnico granata. Contro l'Inter anche la difesa, rimaneggiata pesantemente dall'allenatore sin da suo arrivo, ha dimostrato di saper reggere di fronte ad un reparto offensivo di valore come quello nerazzurro.