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Torino, Juric fa autocritica: “Allegri è più flessibile”

Giacomo Stanchi
Giacomo Stanchi Redattore 
Il tecnico dei granata questa mattina ha voluto elogiare l'allenatore dei bianconeri in conferenza stampa

"Io sono un po’ fissato e il pregio è un prodotto definito, ma manca la fantasia che ha Allegri”. Juric ha fatto autocritica, Allegri ha più fantasia. Ma quest'anno in casa granata la musica è cambiata: dal cambio di modulo, all'adattamento dei giocatori. La squadra ha un'identità definita, ma alcuni cambiamenti sono innegabili.

Toro, Juric e il cambio di modulo

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"Quando giochiamo con difese a quattro giochiamo sempre con due punte di fatto, mentre con difesa a tre è un po’ diverso", così Ivan Juric nella conferenza di presentazione di Torino-Roma. Per passare definitivamente al 3-5-2 servirà ancora qualche giornata: la gara con il Lecce fu decisiva in tal senso. Il Torino, per com'è formato, è decisamente più adatto alla doppia punta piuttosto che ai due trequartisti. Ad inizio anno, pareva difficile rinunciare a Sanabria dopo un girone di ritorno di quel livello, ma allo stesso tempo l'apporto di Zapata non era passato di certo inaspettato. Inoltre, l'andamento altalenante di Radonjic, l'addio di Miranchuk e le alternative Karamoh e Seck non davano le sicurezze necessarie per fare su di loro affidamento. Da qui il cambio di modulo, per la prima volta nella sua carriera Juric ha abbandonato il 3-4-2-1 e schierato la doppia punta: il Toro ha avuto maggiore copertura a centrocampo, ha dato più spazio alle giocate di Vlasic e Sanabria e Zapata hanno collaborato là davanti.

Toro, Juric e l'adattamento degli uomini

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Il Torino quest'anno per mille ragioni si è trovato ad affrontare diverse emergenze per infortuni. Sicuramente la difesa è stato il reparto più colpito: due titolari su tre sono mancati per gran parte della stagione. Il riferimento è a Koffi Djidji e Perr Schuurs. Il tecnico si è trovato in difficoltà e ha sperimentato la rosa, adattando uomini, anche con risultati non malvagi, in posizioni mai viste prima. Adrien Tameze a destra è stato decisivo: il francese da braccetto si è disimpegnato, in particolare nella prima parte di campionato, in modo estremamente dignitoso. D'altro canto, anche l'ex Verona è stato sostituito a causa di acciacchi fisici: al suo posto Mergim Vojvoda nell'inedito ruolo di terzo a destra di difesa. Un'altra scelta tattica inaspettata è stata lo spostamento di Zapata a sinistra. Il colombiano, in particolare nelle prime gare del 2024, non è stato messo al centro dell'attacco a fare reparto, ma è stato spesso protagonista sulla fascia mancina, anche a causa di uno scarso rendimento dei quinti. Ebbene, Juric ha cambiato modulo e ruolo a diversi giocatori, ma bisogna sottolineare che, in termini di identità tattica, la squadra resta definita: uno contro uno a tutto campo, solidità difensiva e pressione immediata.


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