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Torino, Ricci: “Lavoro sul tiro. Coppa? Faremo di tutto per passare il turno”

Roberto Ugliono

Intervenuto a DAZN Talks, Ricci ha parlato della stagione con i granata e ha parlato anche di obiettivi tra Europa e Coppa Italia

Samuele Ricci, centrocampista centrale del Torino, è intervenuto in diretta YouTube sul canale DAZN per parlare della sua esperienza in granata e non solo. "Oltre al calcio, sono un ragazzo normalissimo e faccio le cose che fanno i miei coetanei. Da poco ho iniziato a suonare la chitarra. Poi sto continuando a studiare. Ma la maggior parte del mio tempo è improntato sul calcio" ha esordito Ricci che poi continua parlando della sua passione per la chitarra: "La prima canzone che ho imparato è stata Fix You dei Coldplay. Era una canzone tra le più facili che ha scelto il mio maestro ed è stato semplice".

Com'è andato l'allenamento di oggi e com'è andato l'anno a Torino?

"Bilancio direi più che positivo dell'anno qui. Mi sono trovato bene da subito sia con i compagni sia con l'ambiente: dai tifosi alla società. Torino è una bella città in cui vivere. L'allenamento di oggi direi abbastanza a posto. Oggi era quello più duro della settimana. Noi facciamo sempre solo allenamenti singoli, ma ne basta uno con Juric".

Ci racconti Juric come persona?

"Io penso che sia una bravissima persona e la cosa che mi piace di più di lui sia come allenatore sia come persona è che è molto diretto. Quindi quello che pensa te lo dice, sia nel bene che nel male. Poi penso sia un carattere difficile da decifrare, ma io ho un ottimo rapporto con lui".

Lui ha fatto crescere tanti giovani, come Amrabat che hai sfidato recentemente. Qual è il consiglio che ti ha dato che ti porti sempre con te?

"Penso che ogni giorno negli allenamenti ci aiuta sia a noi giovani sia a quelli un po' più vecchi. Sia nello stare in campo sia per essere perfetti per il suo gioco. Da quando sono arrivato l'aspetto in cui sono migliorato di più sono la fase difensiva e la concentrazione sull'uomo".

C'è stato invece un consiglio che ti ha sorpreso?

"Lui dice sempre che bisogna avere gamba forte. Con questo parla proprio dell'uno contro uno, che è molto richiesto nel suo gioco. Questo lo dice a tutti".

A proposito di gamba forte, hai dovuto lavorare tanto sulla forza muscolare?

"Sì direi di sì. Questo è stato un aspetto che volevo migliorare a prescindere e tutt'ora devo migliorare. Rispetto all'anno scorso quando sono arrivato, perché venivo da un gioco più di letture, sono cresciuto perché con Juric c'è più inserimento e serviva più gamba".

Empoli-Torino è una partita del cuore per te, l'avevi già giocata no? Sei pronto per il gol dell'ex? E nel caso esulterai?

"Sì l'avevo già giocata l'anno scorso. Non esulterei mai, è una questione di rispetto nei confronti di una piazza che mi ha voluto bene e mi ha cresciuto. All'Empoli devo essere solo grato. Non so se arriverà il gol dell'ex, se capita, bene".

Come mai chiamavate Andreazzoli "nonno"? È stato più difficile giocare con lui o con Juric?

"Nella piazza lo chiamavano così e tanti si erano affezionati a lui sia come allenatore sia come persona. Con Juric ho dovuto imparare un nuovo modo di fare calcio, perché io ho sempre fatto il mediano a 3. A livello di allenatore ho sempre avuto un bellissimo rapporto con tutte le persone che mi hanno allenato. Ho giocato mezzala sia nelle giovanili sia con Dionisi, lui mi ha portato a fare la mezzala in B".

Bennacer al Milan, Asllani all'Inter e te al Toro. Cosa fanno a Empoli ai centrocampisti?

"È il modo di lavorare sin da bambini. Tutti noi siamo arrivati che eravamo piccoli e ci hanno cresciuto. È l'insieme di cose. Il loro modo di lavorare è ottimo con i giovani. Arrivando ad affacciarsi a una Serie B o A, loro non hanno paura di far vedere un giovane. Anche se sbaglia lo ripropongono la partita dopo".

Tornando al gol, tu non hai mai segnato con i granata. I tifosi ti chiedono perché non tiri di più.

"È vero, me l'hanno detto tante persone anche quelle vicino a me che mi vogliono bene. È un aspetto su cui sto lavorando per migliorare. È un fattore di coraggio. Quando sono lì devo tirare, è anche una questione di abitudine. Io non mi sono mai preso al Fantacalcio. Una volta lo facevo in coppia con un amico che mi aveva preso, io però non sono un giocatore da Fantacalcio. Ma cerco di migliorare".

Il primo centrocampista che prenderesti al Fantacalcio?

"Prenderei sicuramente Milinkovic-Savic".

Chi è il più trap dello spogliatoio?

"Ce ne sono molti. Forse a livello di stile Linetty, che a volte si veste normalmente e altre è un po' estroso. Altrimenti anche Vojvoda e Ola Aina. Sono i primi che mi vengono in mente. Ola Aina rimane il dj della squadra, poi balla anche. A me la musica piace di ogni genere, poi suono solo un tipo di canzoni".

Che rapporto hai con la tua famiglia?

"Rapporto con mamma, papà e sorella è un rapporto bellissimo. Adesso siamo lontani e non sto a Pisa a casa con loro, ma mi vengono sempre a seguire. Loro mi sostengono sempre e lo fanno da sempre. Penso siano orgogliosi di quello che sto facendo. Sotto il punto di vista del rapporto direi che è perfetto. Il calcio dicono ci sia sacrifici, però è anche vero che ti può portare qua dove sono io ed è molto bello".

A volte i giocatori si perdono anche per una questione di testa, tu invece sembri tranquillo...

"Sì, questo lavoro ti porta a crescere prima, perché esci prima di casa. È un po' tutto accelerato. Credo di essere maturato prima dei miei coetanei".

Cosa trasmettono nello spogliatoio i tuoi compagni con più esperienza internazionale come Vlasic, Rodriguez o Schuurs?

"Portano esperienza, quindi sanno come comportarsi all'interno del gruppo e in campo. Tante volte aiutano anche noi giovani con qualche consiglio e qualche critica".

Con chi ti trovi meglio? Hai un amico?

"Ho tanti amici. La cosa positiva che mi sento di dire è sono tutti bravissimi ragazzi, io mi trovo bene con tutti. Questo aiuta a inserirsi nel gruppo. Qualcuno in particolare? Potrei dire Pellegri perché abbiamo la stessa età e abbiamo giocato anche in Nazionale. La sera non facciamo niente, qualche volta siamo andati a cena. Quest'estate siamo andati in vacanza insieme con i nostri amici. Si è creato un bel rapporto. Fidanzata? No, sono single".

Sarà possibile vincere di nuovo a Firenze in Coppa?

"Perché no, sarà una partita complicata, ma faremo di tutto per passare il turno. Noi ci teniamo molto. Ora che ci siamo dobbiamo dare tutto per passare il turno. Sono partite come quelle di campionato. Dobbiamo affrontarle allo stesso modo e con la stessa concentrazione".

Qual è la parte più noiosa del tuo lavoro?

"Bella domanda. Sul noioso non ti so rispondere. La parte fuori dal campo forse mi piace meno, ma alla fine mi aiuta e quindi di noioso non c'è niente. Mangiare sano? Anche questa è una cosa dove conta l'abitudine. Per esempio da piccolo i dolci li mangiavo, adesso non ne sento il bisogno. È abitudine".

Portateci in Europa, chiede un tifoso. Come la vedi?

"Dobbiamo pensare giorno dopo giorno. La vedo così. Perché sappiamo che tutte le partite in questa competizione sono molto complicate. Non dobbiamo pensare a obiettivi, ma alle partite che ci spettano".

Qual è stato l'avversario più difficile per il Toro?

"Con lo Spezia non è andata benissimo direi e penso che l'abbiano preparata molto bene loro. Poi ci sta che anche la nostra condizione fisica non fosse al meglio dopo il Milan".

Qual è il tuo calciatore preferito?

"A me piacciono molto Kimmich del Bayern Monaco e Kroos del Real, della Serie A mi piace molto Milinkovic-Savic".

Un giovane talento italiano che ci segnali?

"Io ho giocato anche con Baldanzi e penso che sia bravo e con ampi margini di miglioramento. L'ha fatto vedere in queste partite che ha fatto".