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Torino, riecco Paolo Zanetti: l’ex mediano granata che si è preso la Panchina d’Oro

Redazione Toro News

Focus On / Ripercorriamo la parabola del vicentino, che si propone come allenatore emergente

"Il Torino ritrova in Coppa Italia Paolo Zanetti, una vecchia conoscenza. L'allenatore del Sudtirol ha un passato granata nemmeno troppo remoto: nella sua carriera ha messo a segno 72 presenze ed una rete con la maglia del Torino dal 2007 al 2011. Era la prima parte dell'era Cairo, Zanetti - mezzala vicentina tutto fisico, cuore e polmoni - fu acquistato nel giugno 2007 dall'allora ad granata Stefano Antonelli, che vide in lui doti da Toro e decise di prelevarlo dall'Ascoli. In granata Zanetti non fu mai un primattore. Nella prima stagione (con in panchina prima Novellino e poi De Biasi) mise a segno 24 presenze e zero reti. Nella seconda, quella che terminò con un'amarissima retrocessione, furono 19 le presenze accumulate. Dopo la discesa in serie B, Paolo Zanetti in un primo tempo rimase in granata, agli ordini del tecnico Colantuono, che in estate ripartì da una squadra che cambiò relativamente poco rispetto al gruppo che retrocesse. A gennaio però le cose andavano male: la squadra navigava nei bassifondi della classifica e un gruppo di giocatori, tra cui Paolo Zanetti, venne aggredito da un gruppo di tifosi in un ristorante.

"RIVOLUZIONE E ADDIO - Il neo arrivato Gianluca Petrachi decise di rifondare la squadra nel mercato invernale, cedendo gran parte dei giocatori che arrivavano dalla fallimentare esperienza in Serie A e acquistando calciatori provenienti dai bassifondi del calcio italiano. Era la cosiddetta "rivoluzione dei peones" che vide Zanetti protagonisti in senso inverso: Paolo andò in prestito semestrale all'Atalanta (dove raccolse solo due presenze). Tornò al Torino con cui aveva ancora due anni di contratto; nella stagione 2010-2011, una delle peggiori di sempre per il club granata, raccolse solo 15 presenze e fu poco più di un comprimario. A fine stagione ci fu una rescissione consensuale e Zanetti si accasò al Grosseto. Esperienza poco esaltante come quella successiva al Sorrento. Poi la Reggiana, club in Zanetti ha smesso di fare il calciatore (2015) per poi muovere i primi passi della carriera di allenatore.

"LA CAVALCATA - Nella società emiliana Zanetti ha iniziato come collaboratore tecnico, poi è diventato allenatore della Berretti; infine, nel 2017, la chance per il salto in Serie C con il Sudtirol. Alla prima panchina tra i professionisti, Zanetti ha condotto la squadra ad un entusiasmante secondo posto in campionato, fermandosi solo nella semifinale playoff contro il Cosenza. Una corsa che, solo 35enne (e in lizza per il conseguimento del patentino valido per allenare in Serie A e B), gli è valsa la Panchina d'Oro per la Serie C 2017/18, assegnatagli lo scorso 12 novembre. "È un grande riconoscimento e una grandissima emozione per me – le parole a caldo di mister Zanetti -. Sono l'allenatore più giovane di tutti. Un premio prestigiosissimo che condivido col mio staff, con tutti miei calciatori della passata stagione e con il mio Club, che ha creduto in me due estati or sono, puntando su un allenatore alla sua prima esperienza su una panchina professionistica e reduce da una stagione alla guida di una formazione Berretti, quella della Reggiana", sono state le sue parole. Ora la sfida con il Torino e il ritorno in uno stadio, l'Olimpico-Grande Torino, che conosce molto bene.