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CONTROCORRENTE

Toro, contro il Lecce la vittoria che conferma che il gruppo c’è

Gino Strippoli

Controcorrente di Gino Strippoli - I granata vincono di misura contro un Lecce ben organizzato. Che bravi Schuurs, Pellegri e Ilkhan

 E’ un Toro ‘inedito’ e giovane quello che ha affrontato il Lecce, lunedì sera. Infatti per la prima volta al fischio dell’arbitro in campo tra le fila granata erano presenti il giovane turco Ilkhan, Schuurs e Pellegri. Molte sembravano essere le perplessità nel leggere la formazione, sembrava di difficile lettura una possibile vittoria. Eppure questo Toro ha dimostrato, al di là di chi va in campo, che il gruppo c’è. Che dire dell’esordio dal primo minuto sia di Pellegri che del giovane 2004 Ilkhan. Il turco si è dimostrato giocatore vero, mai un errore su passaggio, mai un insicurezza, sembrava giocasse da sempre nel campionato italiano. Insomma ha giocato tranquillo e sereno, distribuendo un infinità di palloni oltre due lanci perfetto al 33’ e 34’ da sinistra a destra, a tagliare il campo, per Lazaro, che hanno meritato le ovazioni dei tifosi. Complimenti a chi lo ha scoperto e lo ha portato al Toro. Nulla da dire in proposito. Diciamo che questa vittoria è passata da tanta gioventù granata e quel torello di Pellegri, mai domo, sin dal primo minuto, ha espresso la sua cattiveria agonistica andando a battagliare in ogni zona del campo, contrastando avversari a centrocampo, facendo per primo il pressing sul portatore di palla salentino. Ha anche segnato con una bella azione in progressione, annullato per fuorigioco. Il ragazzo cresce.

In questa partita il Toro ha rischiato davvero poco o nulla, nonostante il Lecce abbia dimostrato di essere una squadra ben organizzata e un paio di pericoli li ha anche creati, soprattutto con il giovane Banda, un esterno davvero interessante che ha messo in difficoltà Lazaro. E’ altrettanto vero che il ‘nostro’ , dopo aver preso le misure sull’avversario, aiutato da un grande Djidji, ha dato il meglio di se in fase offensiva con alcuni sprazzi anche spettacolari come la 9’ del primo tempo quando con un tacco volante regala a Pellegri un assist dei più nitidi, tagliando fuori i difensori, e mandando al tiro l’attaccante granata con respinta difficile di Falcone. Ma non solo, infatti al 26’ un doppio passo in velocità regala applausi a scena aperta con un bel cross che non troverà però la testa giusta. Infine sul finale della partita al 33’ Lazaro in surplace decide di andare via in velocità e mandare un altro cross in area che non trova però granata. Sicuramente si è fatto perdonare, con questa prestazione, il fallaccio da rigore di Bergamo. L’attacco leccese poggiava su Assan Ceesay, un lungagnone che avrebbe potuto dare fastidio a chiunque ma non al Toro e al suo ‘curatore’ che di nome fa Schuurs, un vero dominatore che non ha lasciato spazio all’attaccante leccese, giocando sempre in anticipo, mordendo il giusto, togliendogli di fatto l’ossigeno intorno. L’unico vero pericolo i granata lo hanno corso dopo un calcio d’angolo e successivo tiro di un avanti salentino trovando però una pronta respinta istintiva di Milinkovic-Savic. Detto di Pellegri, la fase offensiva granata poggiava sulle invenzioni e fantasie di Vlasic e Radonjc. Il croato ha giocato una partita a tutto campo, dando una grossa mano anche in mediana, oltre ad andare in gol grazie ad un perfetto passaggio di Vojvoda. Il serbo è sembrato un po' in ombra tant’è che il primo squillo lo si è visto solo al 38' con un dribbling in velocità e successivo tiro alto sulla traversa. Anche Lukic è stato meno preciso del solito e alcuni suoi passaggi fuori misura non sono sicuramente da lui. Poi c’è questo ‘nuovo’ capitano, Rodriguez, che con la fascia al braccio sembra aver acquisito ancor più sicurezza, dandola a tutto il reparto arretrato. E’ vero, il Lecce è una neopromossa ma aveva anche conquistato un bel punto contro il Napoli e sicuramente la squadra di Baroni farà bene in campionato. Il Toro contro il Lecce era senza Singo e Ricci infortunati, Sanabria, Buongiorno e Linetty in panchina, di fatto un Toro inedito giovane e ben impostato da mister Juric (auguri di pronta guarigione) e dal suo fido Matteo Paro in panchina.